«Nessun risultato storico, se non il disagio dei cittadini che ora devono tenere i rifiuti in casa più a lungo e pagare quanto pagavano prima»

«Numeri gonfiati. Sulla raccolta differenziata le cifre diffuse non corrispondono alla realtà».

Esordisce così il consigliere di opposizione Pierluigi Saiu, in una nota nella quale mette in discussione a veridicità dei dati, di segno positivo, sul nuovo sistema della raccolta differenziata indicati di recente dal Comune.

Il consigliere Pierluigi Saiu (© foto S.Novellu/Cronache Nuoresi)

«La verifica si è avuta durante l’ultimo Consiglio comunale, quello dedicato alla definizione delle nuove tariffe del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. I dati diffusi nei giorni scorsi sulle nuove percentuali di raccolta, infatti, non sono e non possono essere dati ufficiali, né attendibili. Nessuna rilevazione seria può basarsi su un monitoraggio di due settimane. Le rilevazioni ufficiali, non quelle fornite a fini di propaganda, sono trimestrali e i dati vengono raccolti su una modulistica specifica. Le percentuali di raccolta andranno poi valutate alla luce della quantità complessiva di rifiuti prodotti e raccolti. È facile che le percentuali di differenziata salgano se poi i rifiuti finiscono abbandonati nelle periferie o nelle campagne intorno alla Città. Nessun risultato storico quindi, se non il disagio dei cittadini che con le nuove regole devono tenere i rifiuti in casa più a lungo per pagare quanto pagavano prima».

«Errato anche il calcolo sulla premialità. Come emerso nel corso del dibattito, sottolinea Saiu, la percentuale di raccolta differenziata raggiunta lo scorso anno non sarebbe sufficiente al raggiungimento della premialità che pure è stata calcolata nel piano economico finanziario della TARI, falsando di fatto l’intero documento. Errati i calcoli sulle previsioni relative alla produzione di rifiuti. Ci si è limitati infatti, come per il programma elettorale di Soddu, a un semplice copia incolla. La previsione per il 2017 è stata fatta utilizzando i dati del 2016 senza che questi siano stati rielaborati e adattati ai risultati che ci si aspetta di ottenere. Così a fronte di una previsione di riduzione dei costi di smaltimento vi è una previsione (contraria)  in aumento, e non in diminuzione, dei rifiuti indifferenziati prodotti».

«Preoccupanti, infine – conclude il Consigliere di opposizione, i dati sulle percentuali di riscossione del tributo. Ogni anno la TARI genere nel bilancio comunale un buco di oltre due milioni di euro. A fronte di un servizio che costa circa sette milioni all’anno si riscuote solo il 60% del tributo. In altre parole, si spende sette per il servizio e si incassa meno di cinque. Gli oltre due milioni che si perdono tutti gli anni vengono presi altrove. Rinviando, per esempio, altri pagamenti e aggravando il rosso dei conti comunali. Il buco che ogni anno genera la TARI è più grosso di quanto il comune spende per pagare i mutui a copertura dei debiti fuori bilancio (cifra che ammonta a un milione e trecentomila euro). In questo modo non solo non si ha nessuna credibilità quando si chiede il salvataggio in regione, visto che il buco TARI incide più di quello dei debiti fuori bilancio, ma soprattutto si rischia una stangata sui cittadini. I soldi che il comune oggi non incassa, infatti, prima o poi li chiederà e parliamo di cifre enormi, quasi cinque milioni solo negli ultimi due anni. Per famiglie e imprese sarà una vera e propria mazzata».

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