Nuoro. Polemiche sulle modifiche al presbiterio della Cattedrale: interviene il Vaticano

Sonia

Nuoro. Polemiche sulle modifiche al presbiterio della Cattedrale: interviene il Vaticano

venerdì 03 Marzo 2017 - 20:02

Dopo che, nelle scorse settimane, il progetto di modifica del presbiterio della Cattedrale di Nuoro (APPROFONDISCI), opera voluta dal vescovo Mosè Marcia e messa su carta dall’architetto Angelo Ziranu, aveva suscitato accese polemiche in città, polemiche di cui si era fatto portavoce un Comitato spontaneo popolare (APPROFONDISCI) che si è occupato, oltre che di una capillare opera di informazione della cittadinanza e di dissuasione delle forze promotrici – organizzando un confronto pubblico alla Biblioteca Satta (APPROFONDISCI), la protesta si è concretizzata, tra le altre cose, in una raccolta di firme che al momento conta su una sentita e massiccia adesione.

Nuoro, il progetto per la modifica del presbiterio della Cattedrale di S.Maria della Neve

Nuoro, il progetto per la modifica del presbiterio della cattedrale di S.Maria della Neve

Sull’argomento abbiamo sentito ancora una volta il giornalista e appassionato conoscitore di storia locale Michele Pintore, che ha reso nota la situazione nuorese ai vertici della Santa Sede, nella persona dell’arcivescovo monsignor Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato Vaticana.

Perché questo intervento presso gli alti vertici della Curia vaticana? Mi sono rivolto direttamente a monsignor Becciu e all’autorevole ruolo che ricopre nei vertici vaticani, come Sostituto alla Segreteria di Stato (terza carica dopo il Papa e il Cardinale Segretario di Stato), non perché prenda una sua posizione, a favore o contro il progetto presentato (che tra l’altro non ha avuto il consenso dei nuoresi – ma questo è un altro discorso) circa l’adattamento del presbiterio della Cattedrale, ma perché intervenga per riportare a un reciproco dialogo e scambi di idee, tra chi ha voluto questo progetto e i fedeli, i cittadini nuoresi che vivono e conoscono la realtà del territorio, che in tutta questa operazione sono stati tenuti all’oscuro di tutto. Praticamente si stava già per assistere all’intervento con i picconi senza neppure essere stati messi al corrente dell’operazione. Una situazione veramente assurda. Nulla di eccezionale in questa richiesta di intervento da parte del Vaticano, dal momento che il coinvolgimento dei fedeli è chiaramente sancito dalle “Norme di adeguamento liturgico” previste dalla Conferenza Episcopale Italiana. Da parte mia ho fatto presente a mons. Becciu, che in tutta questa operazione (nata e portata avanti un po’ in sordina) la parola “dialogo” è stata completamente assente, cosa inspiegabile per una Chiesa che dovrebbe essere “casa di tutti”, una Chiesa che parla di dialogo, di aggregazione, di trasparenza e di ascolto reciproco, un qualcosa inspiegabile dunque, dal momento che i fedeli nuoresi si sono quasi trovati davanti al fatto compiuto.

Qual è stata la risposta di mons. Becciu? L’arcivescovo, che giorni prima era stato messo al corrente della situazione, mi ha telefonato mercoledì 1 marzo dimostrando sensibilità verso il problema, che sta seguendo, e invitando tutti a placare gli animi e alla distensione. Un invito quello fatto da mons. Becciu dai toni concilianti, auspicabili per gettare le basi al dialogo, un dialogo sereno e democratico che tutti si aspettano, un dialogo senza forzature e dure prese di posizione. Un dialogo, che a detta di molti, veramente sarebbe dovuto esserci stato molto prima, dal momento cioè che è stata presa in considerazione la realizzazione dell’opera stessa.

S. Meloni

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