La posta che non arriva e un servizio rifiuti inadeguato: disagi e disservizi per i residenti all’Ortobene

Sonia

La posta che non arriva e un servizio rifiuti inadeguato: disagi e disservizi per i residenti all’Ortobene

lunedì 16 Gennaio 2017 - 10:12
La posta che non arriva e un servizio rifiuti inadeguato: disagi e disservizi per i residenti all’Ortobene

La strada dell'Ortobene (foto Cronache Nuoresi)

“Quella lettera che non arriva mai” non è uno spot pubblicitario ma è la realtà che quotidianamente vivono residenti e imprese che operano nel Monte Ortobene (commercianti- b&b- agriturismo- ristoranti e bar) che all’ennesimo diagio e disservizio si sono rivolti all’associazione di categoria Confimprenditori Sardegna per chiedere una presa di posizione del Comune di Nuoro in merito alla spinosa questione del recapito della posta e del servizio di nettezza urbana.

«Nonostante le ripetute rimostranze nei confronti delle Poste Italiane e Nuoro Ambiente- tuona il direttore Gian Franco Seddone – gli imprenditori non capiscono come mai la posta non sia recapitata, pur essendo le vie del Monte comprese nello stradario cittadino, nei documenti del Comune, e facenti parte, dunque del tessuto urbano».

«Il fatto che si operi in una frazione della città, peraltro ben conosciuta e frequentata non può, infatti, impedire un servizio essenziale quale la consegna della corrispondenza- precisa il direttore. Per evitare i continui disagi l’ufficio Poste Italiane può installare caselle postali alla solitudine, chiuse e controllate. Dover ricorrere a terzi residenti a Nuoro per ricevere lettere, pacchi e raccomandate va contro i principi della privacy, oltre che di servizio».

L’assenza dei servizi allontana immancabilmente le imprese dal Monte Ortobene oltre allo spopolamento degli abitanti che vi risiedono che sono oltre 20 famiglie.

Il disagio da parte dei residenti si avverte anche per la gestione del servizio raccolta e conferimento dei rifiuti: «sopratutto nei periodi di vicinanza alla feste, appare inadeguato. La pulizia in terra non viene effettuata e le conseguenze dei  materiali di scarto non raccolti, di animali vari e dell’assenza di cassonetti provoca uno stato di degrado non compatibile con la vocazione turistica del Monte» conclude la Confimprenditori.

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