Nuoro: Amministrazione Comunale e associazioni di volontariato gettano le basi per l’istituzione della CoADi

Sonia

Nuoro: Amministrazione Comunale e associazioni di volontariato gettano le basi per l’istituzione della CoADi

giovedì 15 Dicembre 2016 - 09:26
Nuoro: Amministrazione Comunale e associazioni di volontariato  gettano le basi per l’istituzione della CoADi

Badante con anziana (foto Cronache Nuoresi)

Avviato l’iter per l’istituzione della Consulta delle associazioni che si occupano di disabilità

Il primo mattone dal  Comune di Nuoro è stato posto ieri mattina per l’istituzione della CoADi, ossia la consulta delle associazioni che si occupano di disabilità.

Nell’ambito di un incontro tra il sindaco Andrea Soddu, l’assessore Valeria Romagna, la consigliera Giovanna Zedde e i referenti delle associazioni che in città si occupano di assistenza a disabili affetti da malattie neurodegenerative come SLA, morbo di Alzheimer e morbo di Parkinson.

La Coadi è un importante strumento di democrazia partecipata che permetterà al Comune e alle associazioni di volontariato di poter lavorare maggiormente in sintonia attraverso l’istituzione di un organo ufficiale che sarà sede di confronto e proposte. Obiettivo primario della consulta è quello di creare misure che puntino ad una maggiore inclusione nella nostra società delle persone affette da patologie altamente invalidanti, promuovendo un cambiamento culturale nella cittadinanza e ripensando la città su misura di tutti.

Oggi si è tenuto un primo incontro per sottolineare l’unità di intenti tra l’ente e le associazioni, a breve si metterà in moto l’iter per l’istituzione vera e propria della consulta, la cui istituzione e regolamentazione passerà per la commissione servizi sociali e il consiglio comunale.

«Abbiamo spesso sottolineato l’alto senso di solidarietà della nostra comunità – ha detto il sindaco ai presenti alla riunione – l’istituzione della Coadi vuole andare in questa direzione. Abbiamo bisogno di rivedere la nostra città con gli occhi di chi la vive nelle difficoltà quotidiane. Solo così, come amministratori possiamo dire di aver lavorato per il bene dei nostri concittadini e per la loro inclusione sociale».

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