Anche a Nuoro bandiere listate a lutto per più donne in politica

Sonia

Anche a Nuoro bandiere listate a lutto per più donne in politica

martedì 22 Novembre 2016 - 13:34
Anche a Nuoro bandiere listate a lutto per più donne in politica

La rappresentanza nuorese dell'iniziativa

Anche a Nuoro bandiere in lutto per per introdurre la doppia preferenza di genere e dare più spazio alle donne in politica e nelle istituzioni.

Come negli altri 141 Comuni della Sardegna, dalle 11.30 di oggi alle 12.00 davanti al Palazzo Civico è stata esposta la bandiera dei quattro mori listata a lutto per richiedere l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale sarda.

Una mobilitazione promossa dall’associazione “Meglio in Due” e dalle responsabili Lucia Tidu, Carla Poddana ed Elena Secci, proponenti la mozione che richiede la modifica della legge elettorale sarda.

«Vogliamo che in Consiglio Regionale – affermano le rappresentanti di “Meglio in Due” – arrivi forte e chiaro il messaggio di tanti primi cittadini, di tante comunità perché saranno loro i protagonisti insieme a noi. Vogliamo che questo messaggio arrivi forte e chiaro a quella politica chiusa nel palazzo, preoccupata solo di difendere sé stessa».

«Una mobilitazione che non poteva non vedere protagonista anche la nostra Amministrazione pubblica» – spiega il consigliere comunale Graziano Siotto presidente della Commissione Servizi Sociali e Pari Opportunità che già aveva accolto l’associazione nella sala rappresentanze del Comune, «ho fortemente voluto aderire alla mobilitazione per richiedere al Presidente del Consiglio Regionale- spiega- la calendarizzazione della stessa mozione».

Presente  alla manifestazione anche il consigliere comunale Pierluigi Saiu e diversi cittadini e cittadine nuoresi sensibili alla tematica.

La stessa mozione di sollecito al Consiglio Regionale verrà discussa e votata nell’ambito della seduta comunale così come calendarizzato nell’odierna conferenza dei capigruppo.

«Il Consiglio Regionale non sia sordo alla richiesta di 142 Comuni sardi, dei Primi Cittadini ed Amministratori tutti né si renda complice di un preoccupante silenzio istituzionale che certamente non fa il bene della società sarda né delle nostre concittadine» conclude Siotto.

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