Si fingono avvocati o carabinieri per sottrarre denaro agli anziani, primi casi nel Nuorese

Sonia

Si fingono avvocati o carabinieri per sottrarre denaro agli anziani, primi casi nel Nuorese

venerdì 01 Luglio 2016 - 11:50
Si fingono avvocati o carabinieri per sottrarre denaro agli anziani, primi casi nel Nuorese

«Suo figlio ha provocato un incidente ed è in stato d’arresto» e chiedono fino a 5 mila euro per farlo rilasciare

Dopo aver fatto registrare centinaia di casi in Italia arrivano anche nel Nuorese i primi casi della truffa del finto avvocato/carabiniere che telefona a casa di persone anziane per estorcere del denaro. Il collaudato modus operandi dei truffatori, che in altre parti d’Italia ha portato a fruttare intorno ai 15-20 mila euro a settimana, è tanto subdolo quanto accurato.

L’anziano riceve una telefonata sul telefono di casa o sul cellulare. Dall’altro capo del telefono il truffatore, per ottenere la fiducia dell’interlocutore, si qualifica come un avvocato o come un carabiniere informando l’anziano che un suo parente stretto (di cui fornisce il nome) ha dei problemi con la giustizia e rischia di essere arrestato. Solitamente la scusa utilizzata è che il congiunto abbia causato un incidente stradale con deceduti o feriti e che l’assicurazione del mezzo sia scaduta. Per evitare che il parente passi la notte in carcere il truffatore offre il proprio aiuto per il quale, però, ha l’urgente necessità di una somma di denaro che di solito va dai 1500 ai 5000 euro.

A questo punto i truffatori mandano a casa dell’anziano un finto collaboratore dello studio legale o un finto carabiniere in divisa per riscuotere la cifra. Nel caso di mancanza immediata di denaro contante i truffatori si fanno consegnare oggetti di valore per poi dileguarsi.

I carabinieri invitano le vittime a segnalare immediatamente al 112 la truffa in corso, consumata o eventuali tentativi andati a vuoto, a non consegnare soldi a nessuno e a non aprire mai la porta di casa a sconosciuti, anche se si dichiarano pubblici ufficiali.

Nel chiamare il 112, i carabinieri si raccomandano inoltre di accertarsi che la telefonata giunga effettivamente alla centrale operativa. È capitato infatti che la vittima, contattata da telefono fisso, abbia tentato di chiamare il 112 ma in realtà l’interlocutore non avesse riagganciato. Il truffatore, rimasto in linea, ha rassicurato la vittima facendole credere di aver effettivamente parlato con i carabinieri. Per questo, consigliano le forze dell’ordine, è sempre opportuno effettuare la chiamata da un altro telefono.

Antonio Cadoni

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