Onda Rosa: nel 2015 sono 333 le donne vittime di violenza che hanno chiesto protezione e aiuto

Sonia

Onda Rosa: nel 2015 sono 333 le donne vittime di violenza che hanno chiesto protezione e aiuto

martedì 08 Marzo 2016 - 06:30
Onda Rosa: nel 2015 sono 333 le donne vittime di violenza che hanno chiesto protezione e aiuto

Luisanna Porcu parla in occasione della manifestazione la Corsa in Rosa del 2015

Nel giorno dedicato alla donna il Centro Antiviolenza di Nuoro stila un bilancio della sua attività

Nel 2015 Onda Rosa ha accolto 333 donne provenienti da tutta l’Isola, di cui 253 si sono rivolte al Centro Antiviolenza per la prima volta e altre 80 donne che hanno proseguito un percorso di accoglienza iniziato nell’anno precedente.

Nel giorno in cui si festeggia la donna,  il dato confortante che emerge   è quello che  aumentano le richieste d’aiuto non solo da parte delle vittime ma da parte di terzi che chiedono informazioni su cosa poter fare per aiutare chi subisce violenza.

Luisanna Porcu, responsabile di Onda Rosa  di Nuoro, in questa intervista fornisce dati significativi sull’attività e illustra i  servizi che il centro antiviolenza eroga per aiutare le donne in difficoltà.

In particolare quante sono le donne che si rivolgono a voi per essere sostenute e tutelate? 

Delle donne che hanno chiesto aiuto la prima volta 232 sono Italiane e 21 Straniere. Il totale delle donne ha subito violenza psicologica, 223 violenza fisica, 242 violenza economica e 57 stalking.

In questo territorio e in Sardegna è ancora un tabù parlare di violenza sulle donne o qualcosa sta cambiando?

Il forte impegno dell’Associazione nel nostro territorio ha agevolato l’emersione del fenomeno e predisposto indispensabili misure di contrasto. Il nostro Centro lavora con finanziamenti regionali che però sono fermi al 2013. In questi ultimi 2 anni non abbiamo ricevuto ancora alcun contributo, e nonostante questa situazione di precarietà abbiamo garantito il servizio, senza alcuna interruzione, per tutto il 2015 anticipando con esposizioni bancarie tutte le spese, accogliendo e sostenendo ogni giorno le donne che vogliono sottrarsi alla violenza maschile e ricostruire la loro vita, spesso insieme alle figlie e ai figli.

Quale l’ultima campagna di sensibilizzazione che avete attivato? 

Oggi 8 marzo, si conclude la campagna “La violenza non è il mio sport” che ha visto la realizzazione, con diverse rappresentanze degli sport cittadini, di una pubblicità progresso.  La campagna si conclude con l’invito alla partecipazione alla 2° edizione della Corsa Rosa organizzata per noi dall’Atletica Amatori. È il secondo anno che la società sportiva si impegna al nostro fianco per far si che la ricorrenza dell’8 marzo non si limiti alla sterile celebrazione di una data e dà continuità al sostegno datoci lo scorso anno riproponendo una nuova corsa amatoriale che si terrà in Città il 13 marzo alle 10, partenza dai giardini di piazza Vittorio Emanuele.

Cosa significa oggi festeggiare l’8 marzo

L’8 marzo è purtroppo una ricorrenza svalutata, nato per celebrare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, al di là dei momenti politici e di riflessione, è diventato un appuntamento commerciale che festeggia solo l’emancipazione dei costumi e il diritto al consumo dando per affermata una parità ormai raggiunta. Bisogna invece continuare a ricordare che non è scontato avere conquistato dei diritti, che in molti posti del mondo non ci sono ancora, che molte donne sono morte per ottenerli e che anche qui da noi, sono costantemente sotto minaccia di essere soppressi o ridiscussi. Le donne sono le prime ad essere espulse dal mercato del lavoro anche se hanno livelli di istruzione più elevati degli uomini, quando lavorano sono pagate di meno e non hanno le stesse opportunità di fare carriera. Sono ancora pochissime nei Consigli di amministrazione delle grandi imprese e poco rappresentate in politica e nei luoghi decisionali. In questo momento di crisi la disparità di potere e le discriminazioni mai completamente scomparse si fanno più evidenti: è difficilissimo per le donne trovare lavoro, il taglio al sistema dei servizi rende sempre più complicato conciliare i tempi di vita ed i tempi di lavoro e la violenza maschile non si arresta. Il sessismo nel linguaggio, nelle pubblicità, nelle trasmissioni televisive non fa che confermare i luoghi comuni e gli stereotipi che giustificano le discriminazioni di genere, la svalutazione, i limiti alla libertà e all’autodeterminazione delle donne.

Per questo motivo è importante il 13 ritrovarci e formare un’ “Onda Rosa” umana che attraversa il centro storico della nostra città ricordando le discriminazioni e la violenza che ancora oggi attraversano la quotidianità delle donne.

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