Sorgono: in duemila protestano contro la riforma della rete ospedaliera

Sonia

Sorgono: in duemila protestano contro la riforma della rete ospedaliera

mercoledì 11 Novembre 2015 - 12:58
Sorgono: in duemila protestano contro la riforma della rete ospedaliera

L'ospedale di Sorgono (© foto S. Novellu)

L'ospedale di Sorgono (© foto S. Novellu)

L’ospedale di Sorgono (© foto S. Novellu)

Anche sindaci in piazza: no a declassamento San Camillo

Oltre duemila cittadini del Mandrolisai sono scesi in piazza stamattina a Sorgono e hanno marciato verso l’ospedale San Camillo per protestare contro la riforma della rete ospedaliera della Regione che “depotenzia l’unico ospedale di un territorio montano che difficilmente raggiungibile”.

Alla manifestazione, organizzata dal comune di Sorgono e da un comitato civico che comprende cittadini, dipendenti della sanità, studenti, pensionati, hanno partecipato anche i 13 sindaci del territorio.

«Oggi -ha detto il sindaco di Desulo Gigi Littarru – siamo tutti compatti contro il Piano della Regione di riordino della sanità nell’isola.

Luigi Arru, Assessore alla Sanità, durante l'incontro con l'Ass. Erriu sul recupero dell'albergo ESIT all'Ortobene (© foto S.Novellu)

Luigi Arru, Assessore alla Sanità della Giunta Pigliaru(© foto S.Novellu)

L’assessore Arru – prosegue Littarru – vuole ridurre le ASL e declassare i piccoli ospedali come quello di Sorgono. Stiamo richiamando l’attenzione sul diritto alla salute in questo territorio da molto tempo. Vogliamo i diritti che ci spettano come paesi delle zone montane, questa è l’unica montagna abitata in Sardegna. Ma siamo un territorio dimenticato dalla Regione nonostante paghiamo le tasse come fanno i cittadini residenti a Cagliari dove ci sono finanziamenti e servizi.

Abbiamo bisogno di un presidio ospedaliero dove ci sia un pronto soccorso funzionante e dei posti letto per garantire agli anziani e alle persone che vengono colpite da problemi di salute che vanno risolti in poco tempo, una sanità adeguata. Chiediamo inoltre che non siano tagliati i posti di lavoro nel settore, altrimenti il nostro territorio morirà definitivamente».

«Il sindaco di Sorgono Giovanni Arru ha aggiunto: “L’ospedale di montagna ha una sua particolarità. Vorremo che il San Camillo continuasse a funzionare così come l’abbiamo conosciuto, ma la riforma ci depotenzia. Abbiamo diritto a una Sanità soprattutto per le urgenze: per noi arrivare al primo ospedale utile significa fare almeno un’ora e mezza di viaggio. Con questa riforma non siamo per niente tranquilli: la manifestazione di oggi è la sintesi di tante riunioni fatte negli ultimi mesi, ma se nulla cambierà inaspriremo la lotta».

«Lotteremo fino alla fine per impedire questa riforma – ha concluso il primo cittadino di Tiana Francesco Zucca.  Sull’ospedale di Sorgono gravitano 17mila abitanti del distretto del Mandrolisai, più i cittadini di alcuni paesi del Barigadu come Samugheo, Neoneli, Sorradile. La Regione ci dia risposte, perché gli abitanti della montagna non diventino cittadini di serie B».

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