Omicidio di Orune: il cerchio si stringe sul killer ed emergono dettagli scottanti su un ipotetico regolamento di conti

Sonia

Omicidio di Orune: il cerchio si stringe sul killer ed emergono dettagli scottanti su un ipotetico regolamento di conti

domenica 10 Maggio 2015 - 15:07
Omicidio di Orune: il cerchio si stringe sul killer ed emergono dettagli scottanti su un ipotetico regolamento di conti

Uno scorcio di Orune e, nel riquadro, la vittima Gianluca Monni

Uno scorcio di Orune e, nel riquadro, la vittima Gianluca Monni

Uno scorcio di Orune e, nel riquadro, la vittima Gianluca Monni

Si teme per le sorti del giovane di Nule scomparso: forse costretto a fare da autista al killer di Gianluca

Gli assassini di Gianluca Monni, il ragazzo di Orune di 19 anni ucciso venerdì mattina mentre aspettava l’autobus per andare a scuola, potrebbero avere le ore contate.

Per gli investigatori sarebbe sempre più certa la pista che porta a Nule, pista che sembrerebbe intrecciarsi, secondo gli inquirenti, con la misteriosa sparizione di Stefano Masala, il 28enne nulese di cui nessuno ha più avuto notizie da giovedì.  Alcuni testimoni giurano di aver visto il giovane, giovedì sera, aggirarsi alla guida dell’auto del padre, quella stessa Opel Corsa che ieri è stata trovata bruciata vicino a Pattada.

La trasmissione RAI “Chi l’ha visto” aggiunge qualche dettaglio, assicurando agli inquirenti che il giovane non era da solo. Questo dettaglio contribuirebbe ad avvalorare l’ipotesi che il ragazzo – sulla cui gentilezza, disponibilità e semplicità garantisce l’intero paese – sia stato utilizzato come autista da alcuni suoi compaesani, gli autori della spedizione omicida.

L’ipotesi è che il protagonista dell’assurdo regolamento di conti sia un minorenne, non munito di patente, e che abbia convinto Stefano Masala ad accompagnare lui e gli amici a Orune per saldare il conto in sospeso da dicembre. Nei giorni di “Cortes Apertas”, infatti, due gruppi – uno composto da giovani provenienti da Nule, l’altro formato da ragazzi di Orune – entrarono in collisione. Qualche bicchiere di troppo, insulti, minacce, apprezzamenti eccessivi per una ragazza. Dalla ricostruzione risulta infatti che Gianluca Monni reagì e fu minacciato con una pistola puntata alla tempia da un minorenne di Nule. Riuscì a disarmarlo e anche a picchiarlo.

Un affronto che non poteva passare impunito: secondo gli investigatori sarebbe quella la causa scatenante dell’esecuzione di venerdì.

Ora si teme anche per la sorte di Stefano Masala. È probabile che il ragazzo abbia capito in che guaio si stesse cacciando. Gli inquirenti e i famigliari, che nel frattempo hanno lanciato un appello anche alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, temono che possa essere stato ucciso dalla stessa mano che ha provocato l’incendio dell’auto di suo padre.

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Un commento  - mostra commenti

  1. Posso solo immaginare il dolore della famiglia del ragazzo morto. Posso solo immaginare il dolore della famiglia del ragazzino omicida. Posso solo immaginare la paura di chi si trova coinvolto in questa situazione. Posso solo sperare che da questo errore terribile non ne parta uno ancora peggiore. Mi auguro che l’omicida, che nel frattempo avrà capito quanto non sia semplice levare la vita ad una persona, faccia la fine che merita.

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