Instaurare un rapporto di trasparenza e condivisione tra i cittadini e gli amministratori scelti in funzione delle specifiche capacità e competenze e non della tanto “sbandierata esperienza politica”.
Questi i punti di forza della lista 5 Stelle Nuoro che ieri mattina, venerdì 8 maggio, ha presentato in piazza del Popolo i candidati e il programma per le prossime elezioni comunali.
Il gruppo di attivisti che si presenta alle prossime elezioni, in linea con i principi generali del Movimento 5 Stelle, ha scelto di non aderire a nessuna coalizione con i partiti politici o le liste civiche.
Il candidato alla carica di sindaco è il nuorese Salvatore Lai (noto Tore), impiegato comunale che dopo 30 anni nel mondo dell’impresa ha ripreso gli studi e ha conseguito una Laurea Magistrale e un Master in scienze della pubblica amministrazione. E proprio dalla gestione della macchina amministrativa parte l’esposizione dei punti programmatici tra cui l’apertura al pubblico degli uffici per almeno 5 ore al giorno ad orari unificati per garantire efficienza e funzionalità.
Grande rilevanza è data alla partecipazione diretta della cittadinanza ritenuta il migliore strumento con cui combattere il sistema politico clientelare.
Numerose sono le proposte presentate dai candidati per portare un cambiamento culturale alla gestione della città: dalla valorizzazione dei musei e aree archeologiche attraverso un mirato piano marketing, alla creazione di un Piano Verde pubblico che renda fruibili le numerose aree verdi come il colle di Sant’Onofrio, da trasformare in luogo di incontro per avvenimenti musicali e culturali; dalla creazione della cittadella
universitaria nell’ex artiglieria, al piano strategico per l’edilizia popolare che riutilizzi il patrimonio immobiliare sfitto per offrire abitazioni a prezzi sostenibili.
Tra gli argomenti più discussi della mattinata le questioni relative allo smaltimento dei rifiuti secondo la strategia di gestione Rifiuti Zero (conosciuta come Zero Waste) che rivaluta gli scarti come risorsa da riutilizzare, e la necessità di un luogo comune per la vendita diretta dei prodotti agricoli, incentivando quelli a km 0, e dei manufatti artigianali dei piccoli imprenditori locali.
Michela Sardo
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