Primo maggio nuorese: grande festa di piazza senza dimenticare le problematiche del lavoro

Sonia

Primo maggio nuorese: grande festa di piazza senza dimenticare le problematiche del lavoro

sabato 02 Maggio 2015 - 13:19
Primo maggio nuorese: grande festa di piazza senza dimenticare le problematiche del lavoro

Primo maggio nuorese, un momento del concerto

Primo maggio nuorese, intervento del sindaco Alessandro Bianchi (© foto S.Novellu)

Primo maggio nuorese, intervento del sindaco Alessandro Bianchi (© foto S.Novellu)

Grande successo di pubblico per la seconda edizione della festa del Primo maggio, l’evento organizzato da CGIL e Sardinia rock agency (con il contributo del Comune e della Provincia di Nuoro, di Confcommercio, Confesercenti, UNIPOL e del Consorzio agnello sardo) e dedicato ai giovani e alle problematiche del lavoro, soprattutto in un territorio come quello del Nuorese attanagliato da una crisi senza precedenti.

Gà nel corso della mattinata, in piazza Italia, numerosi visitatori hanno affollato gli stand degli artigiani (provenienti da tutta l’Isola) e molti si sono soffermati negli angoli dedicati ai più piccoli, allestiti con gonfiabili e noleggio dei kart a pedali.

Primo maggio nuorese, intervento di Salvatore Pinna (© foto S.Novellu)

Primo maggio nuorese, intervento di Salvatore Pinna (© foto S.Novellu)

Dopo la pausa pranzo, con degustazione di arrosti e prodotti del territorio, nel primo pomeriggio la Festa le lavoro e dei lavoratori è entrata nel vivo, con i saluti del sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi, che ha esordito richiamando l’attenzione sulle molteplici difficoltà del momento, non ultime quelle del lavoro, con un occhio di riguardo ai precari della scuola, difficoltà che lo Stato non può stare a guardare, e soprattutto non può attuare la “politica del gambero” come ha fatto con la legge di stabilità. Stesso discorso per i lavoratori della Provincia. «Essere in piazza oggi – ha detto Bianchi – significa manifestare la voglia di lottare per tutti, e quindi lottare conto la marginalità cui rischiamo di essere condannati».

Salvatore Pinna, segretario confederale della CGIL nuorese, ha ribadito che il significato della giornata dedicata al diritto al  lavoro è quello di coniugare la lotta con la festa, ribadendo che «la CGIL oggi è in piazza per rappresentare tutti i lavoratori ma soprattutto i giovani precari  per non voltare la faccia dall’altra parte poiché non è più possibile stare a guardare».

Primo maggio nuorese, intervento di Michele Carrus (© foto S.Novellu)

Primo maggio nuorese, intervento di Michele Carrus (© foto S.Novellu)

Il breve comizio è entrato poi nel vivo con l’intervento del segretario regionale della CGIL sarda Michele Carrus, che ha esordito precisando che la Festa del Primo maggio si stava svolgendo in contemporanea in diverse piazze in Italia, tutte le piazze “calde” per le problematiche del lavoro (in Sardegna, Olbia, Lanusei, Portovenere e Nuoro), come Pozzallo (Ragusa) dove la manifestazione è stata organizzata in collaborazione con gli altri sindacati: «perché non si può ignorare la continua strage dei migranti, gente in fuga da fame e violenza. Dobbiamo opporci a razzismo e ignoranza, che continuano a prendere piede facendo leva sul clima di debolezza che ormai si è instaurato in questo paese travolto dalla crisi. Non possiamo dimenticare che siamo e siamo stati un popolo di migranti. Oggi siamo in piazza per questo. Ci dobbiamo ricordare che il nostro paese ha fissato nella propria costituzione il diritto all’asilo».

«Siamo schiavi delle multinazionali – ha proseguito Carrus – che ci costringe all’inquinamento per alimentare le colture intensive, e d’altro canto alla carestia che costringe i popoli alla fuga. Dobbiamo arginare questo fenomeno e aiutare chi cerca di farsi un’altra vita.

Primo maggio nuorese, un momento del concerto

Primo maggio nuorese, un momento del concerto

Questo si può attuare  solo attraverso buone politiche del lavoro, un adeguato piano di investimenti e con la lotta all’evasione fiscale. Intanto il governo centrale continua a tagliare i servizi ai cittadini e ha imporre nuove tasse che colpiscono il lavoro. Bisogna colpire le pensioni d’oro non quelle dei più deboli. CGIL non difende queste misure inique.
Secondo Renzi la ripresa, se arriverà, arriverà dall’esterno. I fatti dicono che la disoccupazione e aumentata. Il Jobs Act, ovvero la mano libera ai padroni ai danni dei lavoratori, è ormai evidente che non serve. Bisogna fermare “l’autoritarismo dell’uomo al balcone” che parla solo per acquisire solo nuovi consensi».

In Sardegna vale lo stesso discorso – conclude il segretario – apprezziamo che la Regione stia mettendo in campo risorse proprie per rimettere in moto l’economia, per quanto continui a scontrarsi con la macchina della burocrazia. Siamo stanchi di sentire parlare di flex security, vogliamo una politica fiscale chiara, non una politica intanto si rintana nel palazzi, come stiamo vedendo, evitando il confronto o, come accade in questi giorni, risponde a interessi personali. Il tempo dei proclami e finito. Il 5 maggio prossimo lo manifesteremo con il grande sciopero della scuola e con una grande manifestazione a Cagliari, in contemporanea con altre quattro piazze in Italia».

La serata è poi andata avanti fino a notte fonda con spettacoli sportivi, danze etniche e fire show per e, infine, con il grande concerto del che ha visto esibirsi sul palco OverDrive, Indigo Flow, Etnos, Jamala Offical, King Howl Quartet.

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