La gelosia all'origine dell'omicidio di Orgosolo

Sonia

La gelosia all'origine dell'omicidio di Orgosolo

sabato 14 Marzo 2015 - 07:45
La gelosia all'origine dell'omicidio di Orgosolo

Orgosolo la casa del delitto Filindeu

Orgosolo la casa del delitto Filindeu

Orgosolo la casa del delitto Filindeu

L’assassino: «ha offeso la mia ex e ho reagito»

Sarebbe stata la gelosia a scatenare la lite sfociata nel sangue durante uno spuntino a Orgosolo.

Il fatto risale ormai alla notte di giovedì, quando Angelo Filindeu, disoccupato 45enne è stato raggiunto da due fendenti mortali all’addome, sferrati dall’amico e cugino Antonio Devaddis, allevatore di 50 anni.

L’omicidio è avvenuto nella casa di quest’ultimo, in via Ungaretti, dove i due amici avevano mangiato. Devaddi era stato fermato poco dopo dalla Polizia e sottoposto a un lungo interrogatorio. «Ha offeso la mia ex ragazza e ho reagito», avrebbe detto più tardi l’uomo davanti al commissario di Polizia del paese, Giampiero Putzu, che lo ha interrogato dopo il fermo, rendendo una confessione piena.

Tutto è cominciato nel pomeriggio di ieri quando i due, inseparabili amici da sempre, decidono di andare nella casa di Devaddis per organizzare uno spuntino e trascorrere la serata insieme. Intorno alle 3 scoppia l’alterco: poche frasi sulla ex fidanzata di Devaddis, apprezzamenti pesanti che l’uomo, evidentemente, non ha gradito. Accecato dalla gelosia, e probabilmente da qualche bicchiere di troppo, ha afferrato un coltello da cucina e ha sferrato due fendenti all’addome di Filindeu, uccidendolo.

Sarà il fratello di Devaddis, da cui lui stesso corre a raccontare l’accaduto, a dare l’allarme al commissariato di Polizia.

Filindeu è stato ritrovato all’alba, riverso in una pozza di sangue in cucina. L’aggressore è stato subito interrogato e ha ammesso le sue colpe.

Tutti a Orgosolo erano a conoscenza dell’amicizia che legava vittima e aggressore, entrambi pregiudicati per reati commessi in gioventù: uscivano insieme, si aiutavano a vicenda e si vedevano spesso nella casa di via Ungaretti, dove organizzavano spuntini, da soli o con altri amici.

Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Nuoro e coordinate dal sostituto procuratore Laura Taddei, hanno consentito di chiudere il caso in poche ore.

Il cadavere della vittima si trova ora all’ospedale San Francesco di Nuoro a disposizione del magistrato che ha autorizzato l’autopsia. Devaddis è stato, invece, rinchiuso nel carcere di Badu ‘e Carros: deve rispondere di omicidio doloso aggravato.

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