Francesco Rocca depone al processo per l’omicidio Dina Dore (© foto S. Novellu)
La Corte sta valutando le richieste della Difesa
La difesa di Francesco Rocca oggi si è presentata in aula aggueritissima.
Manconi e Lai hanno richiesto un nuovo confronto tra i periti Ernesto D’Aloja, l’esperto scelto dalla Corte d’Assise di Nuoro, e Andrea Maludrottu, il medico legale assunto dalla difesa per valutare nuovamente la documentazione relativa al DNA trovato sul nastro che avvolgeva la povera Dina Dore dopo l’omicidio.
La difesa di Rocca, accusato di essere il mandante dell’omicidio della moglie, avvenuto a Gavoi nel marzo 2008, ha chiesto che il giorno del confronto tra i due esperti sia presente anche il professore universitario Emiliano Giardina, esperto di fama nazionale in genetica forense il quale ha ricostruito i profili genetici dei presunti killer nei delitti di Yara Gambirasio e di Simonetta Cesaroni.
Al superconfronto si oppone, invece, il PM della DDA di Cagliari, Danilo Tronci «perchè – spiega – il primo perito di parte della difesa, dottor Maludrottu, durante l’esposizione di D’Aloja non ha mosso nessuna opposizione».
Il PM si è opposto, tra l’altro, anche a un’altra richiesta della difesa, cioè che la Corte acquisisca gli scontrini dei bar di Gavoi dell’1 aprile 2008, giorno in cui Pierpaolo Contu, condannato in appello come esecutore materiale del delitto, confessò al “supertestimone” del processo, Stefano Lai, l’omicidio su mandato di Rocca.
La difesa contesta la ricostruzione del “supertestimone” in quanto, all’ora indicata, i bar a Gavoi erano chiusi.
In questi minuti la Corte si è ritirata in Camera di consiglio.
All’udienza di oggi, l’imputato dovrebbe essere ascoltato anche dai suoi legali, Mario Lai e Angelo Manconi.
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