Oggi è il Giorno della memoria

Sonia

Oggi è il Giorno della memoria

martedì 27 Gennaio 2015 - 09:06
Il cancello di Accesso a Auschwiz

Il cancello di Accesso a Auschwiz

70 anni dalla fine dell’Olocausto che vide lo sterminidio di circa sei milioni di ebrei per mano nazi-fascista

Oggi è il Giorno della memoria, ricorrenza internazionale in ricordo delle vittime dell’Olocausto.

Così Angela Merkel nel corso di una commemorazione con alcuni sopravvissuti, tenutasi a Berlino ha detto per 70° annniversario:  «Quel che è accaduto ci riempie di grande vergogna. Perché sono stati i tedeschi ad essersi resi colpevoli di tanto dolore: non dobbiamo dimenticare che i molti milioni di vittime sono una nostra colpa».

Non solo ebrei. Per quanto l’obiettivo principale di Hitler e del Nazismo fu la Shoah, ovvero il genocidio della razza ebraica, la persecuzione si estese anche ad altri “indesiderabili” come gli omosessuali (in particolare tedeschi), colpevoli di essere d’intralcio all’affermazione della sola “pura razza ariana tedesca; Rom e Sinti, che per quanto di origine nordica avevano sangue contaminato con razze asiatiche e orientali, ma anche oppositori politici, prigionieri politici sovietici e si potrebbe continuare ancora.

La Shoah vide la morte di un numero di cittadini di razza ebrea che oscilla dai cinque ai sei milioni di persone, sterminati nei campi di concentramento nazisti o trucidati nel corso dei rastrellamenti. Il numero complessivo della follia nazista, invece, con buona approssimazione si estese a oltre quindici milioni di persone.

A 70 anni dalla liberazione del più grande campo di sterminio nazista, 38 delegazioni da tutto il pianeta prenderanno parte alle commemorazioni ad Auschwitz; presente, per l’Italia il presidente del senato Piero Grasso.

Vladimir Putin, invece, resta in Russia per il Giorno della Memoria. Ne da notizia il Cremlino precisando che il presidente russo si recherà al Museo ebraico e Centro della tolleranza di Mosca e visiterà una mostra intitolata “Uomo e catastrofe”. La scelta di rimanere in Russia, in realtà, potrebbe essere stata dettata dalla volontà di evitare imbarazzi e contestazioni in Europa a causa della crisi ucraina.

Mai più”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi affida a Twitter il proprio pensiero in merito: «Mai più», accompagnando il messaggio con gli hashtag “#maipiù” e “#pernondimenticare”.

Tante le iniziative previste anche in Italia ed in altre parti del mondo.

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