Mamuthones, Boes e Thurpos attorno ai Fuochi di Sant'Antonio

Sonia

Mamuthones, Boes e Thurpos attorno ai Fuochi di Sant'Antonio

giovedì 15 Gennaio 2015 - 18:45
Boes e Merdules di Ottana 2014 (© foto S. Novellu)

Boes e Merdules di Ottana 2014 (© foto S. Novellu)

Dal 16 al 18 gennaio si festeggia in molti centri dell’isola l’inizio del carnevale

Si riaccendono in Sardegna i tradizionali falò.

Il 16 e il 17 gennaio in moltissimi centri dell’isola si rinnova una delle feste più suggestive e antiche, i fuochi di Sant’Antonio.

Attorno a grandi pire di legna e sterpi si compie la celebrazione di un rito millenario e propiziatorio in un connubio tra sacro e profano, e che segna anche l’avvio del carnevale in Sardegna.

Le maschere fanno la prima comparsa e nelle piazze centrali dei vari paesi attorno al gigantesco rogo benedetto che brucia fino alle prime luci dell’alba si balla e si assaggiano le specialità gastronomiche preparate per l’occasione. Il tutto in un suggestivo gioco di luci e bagliori sprigionati dalle fiamme.

Tra i festeggiamenti particolarmente suggestivi ci sono quelli di Mamoiada, custode dell’ancestrale memoria dei Mamuthones e degli Issohadores, con le loro processioni danzanti a rappresentare il ciclo naturale della vita. In questo paese, al centro della Barbagia di Ollolai, ‘Sant’Antoni de su Ohu’ dura tre giorni, dal 16 al 18 con 40 falò accesi per vie e piazze. Il 17 pomeriggio è attesa la prima uscita delle maschere tradizionali, dopo la vestizione nella sede della pro loco, la sfilata nelle vie del paese e il ballo attorno ai fuochi. Dopo ogni danza vengono offerti vino e dolci.

Le maschere dei Boes e Merdules sono protagoniste de s’Ogulone de Sant’Antoni a Ottana, tra la Barbagia e il Goceano. Il 16 gennaio è prevista la loro prima uscita annuale con i loro giri attorno al fuoco per rinnovare il rito propiziatorio. Poi si prosegue con balli, dolci e piatti tipici fino all’alba.

A Orotelli, poco distante, Sos Thurpos danzeranno attorno a “Su vocu ‘e Sant’Antoni”. La festa dura tre giorni e sarà anche l’occasione per riscoprire gli antichi sapori e i profumi del pane fatto a legna e dei dolci tipici. Poi ancora sono previsti festeggiamenti in tanti altri centri della Sardegna.

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