In merito all’interrogazione presentata dal consigliere comunale Paolo Manca, del gruppo “La cittá in Comune”, pronta la risposta dell’esecutivo che, attraverso una nota diffusa dall’assessore Salvatore Daga, afferma: «L’Amministrazione Comunale, come la maggior parte degli Enti Locali, ha sempre onorato tutte le obbligazioni prese con il mondo produttivo, onorando i debiti sorti con i propri fornitori sempre e comunque, evitando così che le imprese che erogano servizi a favore dell’Ente potessero cessare la propria attività a causa delle insolvenze imputabili al Comune.
Lo “Sblocca debiti”, meglio conosciuto come “Decreto debiti PP. AA.”, é in vigore dal 9 aprile 2013, lo stesso si riferisce alla certificazione dei crediti e ha come fine l’ottenimento dei cosiddetti anticipi bancari sui crediti vantati con la PP. AA. o per portarli a compensazione.
La cessione del credito è un istituto giuridico complesso così come il sistema a cui fa riferimento, banalizzare tale materia o addirittura utilizzarla come speculazione politica, è sbagliato nonché riduttivo. Mi dispiace sottolinearlo ma l’interrogazione va in questa direzione, allora occorre fare ordine.
I tempi medi di pagamento a cui fa riferimento il consigliere Manca – precisa Daga – attengono a quanto disposto dall’art. 33 del Decreto Legge 33/2013 nr. 38, il quale dispone che “Le pubbliche amministrazioni pubblicano, con cadenza annuale, un indicatore dei propri tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture, denominato: “indicatore di tempestività dei pagamenti”, tali termini riferiti all’esercizio precedente sono pari a giorni 118 (dati questi riportati dal Sole 24 ore e riferiti agli anni 2008/2012, il Decreto di cui sopra è entrato in vigore il 9.4.2013.
Dal 2012 ad oggi i dati sono migliorati notevolmente e gli stessi sono passati dai 118 giorni ai 46/50 giorni dell’esercizio 2014, in linea non solo con il Decreto debiti PP. AA. ma anche con le disposizioni della direttiva CEE, la quale è entrata in vigore a partire dal 16 marzo del 2013 e fissa un termine ordinario di 30 giorni per liquidare le fatture, mentre in casi eccezionali è possibile arrivare fino a 60 giorni. Al 13.11.2014, abbiamo pagato circa 7.300 fatture, numeri importanti i cui tempi di pagamento spesso sono condizionati dalle ragioni sottostanti al pagamento delle obbligazioni prese con i fornitori dell’Ente, le quali sovente dipendono dal fatto che i pagamenti si riferiscono ad opere finanziate con contributi RAS e/o Statali / Europei e molto spesso i trasferimenti di tali risorse, subiscono fortissimi ritardi condizionando appunto i pagamenti nei confronti dei nostri fornitori. (la RAS deve al nostro Ente circa 6.000.000,00 di euro).
Dunque, nessun miglioramento organizzativo, così come alcun aumento della pianta organica o utilizzo di strumenti informatici innovativi possono sostituirsi e/o efficientare i tempi medi di pagamento se gli organismi sovraordinati, Stato o RAS, non rispettano gli impegni presi ma soprattutto se non trasferiscono le risorse in tempi ragionevoli.
Nonostante ciò, a fatica ma con tanta serietà e responsabilità, abbiamo onorato gli impegni presi senza cagionare danni alle imprese fornitrici ma soprattutto siamo nei limiti della direttiva CEE. La verità è che, sebbene i tentativi di mistificare la realtà, offendendo la verità, per l’ennesima volta cadono nel vuoto.
L’analisi politica così come la critica politica, affinché siano utili alla collettività, necessitano di chiarezza e responsabilità, elementi questi, negli ultimi tempi, condizionati da contrapposizioni inutili e caccia alle streghe a tutti i costi e sempre, che non aiutano a capire le la complessità dei nostri tempi».
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