Seddone: inascoltato come Cassandra sulla chiusura della Motorizzazione Civile

Sonia

Seddone: inascoltato come Cassandra sulla chiusura della Motorizzazione Civile

lunedì 07 Luglio 2014 - 17:20
Seddone: inascoltato come Cassandra sulla chiusura della Motorizzazione Civile

Il Direttore dell'APAN Sardegna Gianfranco Seddone (© foto Cronache-Nuoresi)

Gianfranco Seddone (©foto Cronache Nuoresi)

Gianfranco Seddone (©foto Cronache Nuoresi)

La denuncia: il direttore dell’APAN Sardegna ne paventò la chiusura ma nessuno si mobilitò

Il poeta Omero, nell’Iliade racconta di Cassandra, la profetessa inascoltata. Nella guerra fra Greci e Troiani, quando il cavallo di legno fu introdotto nella città di Troia, fu lei a rivelare a tutti che al suo interno vi erano i  soldati greci ma nessuno le diede retta.

Gianfranco Seddone, direttore dell‘APAN Sardegna (Associazione Piccole e Medie Imprese), all’inizio del 2014 denunciò attraverso un comunicato stampa che c’erano già le prime avvisaglie di un’ipotesi di trasferimento della sede della Motorizzazione Civile nuorese ma nessuno delle altre Associazioni di categoria, dei Sindacati e tanto meno i politici fecero nulla o ben poco per attivare una vera e propria mobilitazione.

Oggi, quel timore si è fatto certezza: da metà giugno, infatti, nella porta della sede della Motorizzazione Civile ubicata a Prato Sardo è stato affisso un cartellone nel quale si legge che a causa di carenza di personale sono state sospese tutte le prenotazioni per effettuare collaudi e revisioni e quindi per avere questi servizi bisogna recarsi nelle altre province.

Abbiamo chiesto al Direttore dell’APAN di darci delucidazioni in merito, ecco cosa ci ha risposto.

Direttore, cosa succederebbe se la Motorizzazione nuorese dovesse chiudere effettivamente

Se quest’ipotesi diventasse realtà saremmo tutti a rimetterci in qualità di abitanti del territorio. In primis gli autotrasportatori, le autoscuole e poi tutta l’utenza comune, la quale, per il disbrigo di una semplice pratica si troverà a effettuare  chilometri e chilometri perdendo tempo, energia e specialmente soldi.

A febbraio lei fu il primo a denunciare il paventato trasferimento. Perché non fu ascoltato da chi, come lei chiedeva, poteva creare già in quel periodo una mobilitazione generale?

Prima di uscire sulla stampa, sentendo i malumori degli impiegati e constatando che c’erano tutti i presupposti che quell’ipotesi si concretizzasse, mi misi personalmente in contatto con il Ministero dei Trasporti, dal quale mi risposero che non c’era effettivamente nulla di scritto che confermasse quelle che allora erano solo “voci di corridoio“; allo stesso tempo, però, non fu fornita nemmeno una smentita ufficiale e sostanzialmente non ci fu un intervento politico incisivo da parte della Sardegna per chiedere delucidazioni in merito.  Successivamente sia io che l‘Amministrazione Comunale  nuorese, uscimmo con le dichiarazioni di non sottovalutare la situazione e quando la stampa locale evidenziò che l’allarme era rientrato tutto venne messo a tacere, però io ho sempre sostenuto che non bisognava abbassare la guardia.

Oggi, secondo lei cosa si può fare? 

Secondo me ci si muove troppo tardi, da quel che sembra, il processo di trasferimento è ormai in corso. Appena era stata paventata l’ipotesi si doveva chiedere congiuntamente un intervento incisivo del Ministro Lupi. Oggi la città di Nuoro è ormai terra bruciata! Mi chiedo e chiedo provocatoriamente: dopo la chiusura della Motorizzazione Civile, ci sarà anche quella dell‘INAIL, della Camera di Commercio, della Provincia e di alcuni presidi delle Forze dell’Ordine come ad esempio sta già avvenendo con lo smantellamento della Polizia Stradale?

Seddone effettivamente è come Cassandra: mentre Troia bruciava essa continuò a essere inascoltata. Stessa cosa a Nuoro!

So. Meloni©Tutti i diritti riservati

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