Belvedere collaudato entro l'estate? È la quinta promessa in quattro anni

Sonia

Belvedere collaudato entro l'estate? È la quinta promessa in quattro anni

giovedì 15 Maggio 2014 - 17:59
Il belvedere di viale Ciusa (© foto S.Novellu)

Il belvedere di viale Ciusa (© foto S.Novellu)

Interrogazione di Saiu sulle “promesse da marinaio” della maggioranza

La questione Belvedere riapproda in Consiglio Comunale

 «Sarà fruibile entro l’estate». È questo l’impegno che ha assunto l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Cadeddu rispondendo, questa sera, al capogruppo di Forza Italia Pierluigi Saiu sul Belvedere di viale Ciusa.

«È la quinta promessa di apertura in quattro anni». La stoccata del consigliere dell’opposizione all’ennesima risposta di questo genere della Maggioranza

Il 10 dicembre 2011 l’allora assessore ai lavori pubblici Angelo Serusi disse, parlando del Belvedere: «entro marzo riusciremo a inaugurare l’intero progetto».

Il 16 settembre del 2012 sempre Serusi affermava: «il Comune e l’impresa che ha realizzato il Belvedere di via Aspromonte e piazza Satta stanno cercando la soluzione al problema tecnico per consentire al collaudatore statico di firmare finalmente gli atti».

«L’8 ottobre dell’anno scorso, rispondendo a una mia interrogazione, il sindaco (titolare della delega ai lavori pubblici dopo le dimissioni di Serusi) promise che entro il 31 dicembre di quello stesso anno l’iter del procedimento collaudo sarebbe stato completato. Inutile dire che si tratta di promesse da Marinaio» afferma il consigliere.

Il 25 marzo scorso l’assessore ai Lavori pubblici oggi in carica dichiarava: «Al collaudo manca davvero poco, la speranza è che si possa fare entro Pasqua, al massimo entro l’estate». Pasqua è passata e il Belvedere è ancora chiuso.

Oggi è arrivata la quinta promessa di apertura in tre anni! Questa volta si dice che sarà fruibile entro l’estate ma non è stata fornita una data esatta.

«L’intervento – che dice l’assessore Cadeddu – sarà a carico dell’impresa e  prevede che la struttura sia staccata dal muro di sostegno». Peccato, però, che quel muro non doveva essere compreso nel progetto, essendo infatti escluso dall’appalto. Nessuno ha saputo però spiegare come alla fine ci sia finito dentro, e non è un fatto secondario, visto che pare sia proprio quello il motivo per cui l’opera non può essere collaudata.  Sembra  non interessare a nessuno di chi sia la reale responsabilità: del resto si sa che da noi non paga mai nessuno, evidenzia Saiu nell’interrogazione.

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