Francesco Pigliaru

Il vero vincitore è però l’astensionismo

Francesco Pigliaru è il nuovo Presidente della Regione Sardegna, con il 42,45% delle preferenze contro il 39,65% di Cappellacci. Questi sono i dati ormai definitivi, quando mancano ormai una ventina di sezioni da scrutinare su 1836 completate.

Ieri sera a Nuoro qualcuno ipotizzava la possibilità che il divario tra i due outsider si assottigliasse ulteriormente fino al sorpasso di Cappellacci, ma i numeri, evidentemente, non gli hanno dato ragione.

A proposito di numeri, però, non possiamo dimenticare che le preferenze accordate ai candidati provengono sempre da poco più del 50% degli aventi diritto al voto, per cui, in proporzione il vero vincitore di queste elezioni è proprio lui l’astensionismo. Il divario tra i cittadini e la politica, infatti, sembra divenuto ormai incolmabile, coloro che non si sono recati alle urne, almeno quelli che lo hanno fatto consapevolmente, hanno voluto dichiarare apertamente il loro dissenso, la loro avversione per la casta, che continua a pensare solo a se stessa prescindendo dai problemi veri che attanagliano la gente comune: disoccupazione, cassa integrazione, sfruttamento legalizzato della forza lavoro, costo della vita elevatissimo rispetto alle retribuzioni.

Queste considerazioni, ovviamente, fanno riferimento soprattutto a quanto accade su scala nazionale ma i risultati di queste elezioni dimostrano che ormai la situazione è generalizzata.

Certo, le dichiarazioni programmatiche di questi giorni, come sempre d’altronde sotto elezioni, lasciano ben sperare ma lo scetticismo rimane forte, tante, troppe volte sono state fatte promesse di cambiamento , poi, però, la macchina schiacciasassi della politica sembra mettere tutto a tacere e in poco tempo tutto torna come prima, nel disinteresse generale.

Ci auguriamo che questa volta non sia così, e che, come ha scritto una nostra lettrice in un commento a un articolo sulla vittoria dei candidati nuoresi, che cito testualmente: «che lo spirito santo scenda veramente su di tutti voi e vi apra i cuori. Governate con vera coscenza e umiltà… per tutti e con un occhio di riguardo per i più deboli».

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