L’Effimero Meraviglioso mette in scena La casa di Bernarda Alba
Il pubblico delle grandi occasioni alla prima della Stagione di prosa 2013/2014 del Teatro Eliseo.
La nuova Stagione di Prosa si è aperta ieri con un opera dello spagnolo Federico Garcia Lorca, La casa di Bernarda Alba, dramma scritto nel 1936, a pochi mesi dalla morte.
L’Effimero Meraviglioso, la compagnia teatrale di Sinnai diretta da Maria Assunta Calvisi, ha ambientato l’opera nella Sardegna del primo Novecento, in un contesto, dunque (come quello andaluso), del tutto matriarcale, senza far percepire alcuna forzatura, segno che le due realtà, alla fine, così dissimili non sono state.
L’artifizio teatrale si è articolato su un duplice filo narrativo: quello della realtà, interpretato sul palco da un cast di tutto rispetto e tutto al femminile (tra gli altri Miana Merisi – Bernarda Alba, Cristina Maccioni – la serva e Rita Atzeri – la figlia smaliziata), e quello del ricordo e del sogno, magicamente materializzatosi alle spalle delle interpreti nella finzione filmica del bianco e nero (in apertura Rossella Faa e Elena Ledda si sono esibite in un suggestivo attitidu, sinistro presagio per la morte del protagonista maschile, sulle immagini di un accompagnamento e di una veglia funebre ).
Un dramma, dunque, non a lieto fine, incentrato sulla sessualità, una sessualità messa in scena con garbo e sensibilità tutta al femminile e calata in una realtà, quella sardo-andalusa di inizio secolo scorso, dove questa era vissuta nella massima riservatezza, al riparo da occhi e lingue indiscrete, fino al limite del sacrificio, in questo caso quello del giovane promesso sposo della prima figlia di Bernarda, colpevole di essersi dato troppo da fare con la sorella più smaliziata, attirando in questo modo le attenzioni degli estranei sulla famiglia.
Oggi, 12 dicembre, si replica al Teatro Costantino di Macomer.
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