La zecca. Questa “sconosciuta”

Sonia

La zecca. Questa “sconosciuta”

mercoledì 03 Luglio 2013 - 15:49
La zecca. Questa “sconosciuta”

Procedura di estrazione di una zecca

Corretta procedura di estrazione di una zecca

I consigli dell’ASL nel caso ci si trovi addosso lo sgradito ospite

Le probabilita della trasmissione di agenti patogeni attraverso la puntura da parte di una zecca (appartenente come ragni e scorpioni, alla famiglia degli aracnidi), dipendono strettamente dalla durata della permanenza di questo sull’ospite e sono, in generale, basse se la zecca rimane attaccata per meno di 24-48 ore. Ecco perché è importante rimuoverla il più presto possibile.

Ecco dunque come comportarsi nel caso ci si ritrovi addosso lo sgradito animaletto:

Afferrare saldamente la zecca con una pinzetta il più possibile aderente alla cute e, con una delicata rotazione in senso antiorario, tirarla leggermente ma senza strappi, per evitarne la rottura.

Proteggere le mani con guanti o un fazzoletto durante l’operazione per evitate le possibilità di infezione attraverso eventuali lesioni della pelle o auto-inoculazione per via congiunivale o orale.

Se il rostro della zecca rimane all’interno della pelle, estrarlo con l’aiuto di un ago sterile. Eventuali residui del corpo della zecca rimasti nella pelle di solito non comportano conseguenze.

Disinfettare localmente.

Non applicare calore o sostanze quali acetone, ammoniaca, cloruro di etile, alcol etilico, etere cloroformio, olio o vaselina sulla zecca prima della rimozione. Tali procedimenti sono sconsigliati in quanto inducono nella zecca un riflesso di rigurgito, con forte aumento del rischio di trasmissione di agenti patogeni.

La zecca tolta va messa in un contenitore chiuso con alcol, petrolio o altra sosta per essere uccisa. Non va assolutamente schiacciata perche si spargerebbero ovunque le uova.

Dopo la rimozione e la disinfezione, segnate nel calendario le date dei seguenti 15 e 30 giorni dalla puntura e in quei giorni controllate che lo pelle della zona dove è avvenuta la puntura non abbia una infiammazione ad anello (eritema migrante). Nel caso si presenti questo tipo di infiammazione ad anello il medico potrà stabilire una adeguata terapia, anche consultandosi con l’Unita Operativa di Malattie Infettive.

La somministrazione di antibiotici per uso sistemico nel periodo di osservazione è sconsigliata, poiché potrebbe mascherare eventuali segni di malattia e rendere più complicata la diagnosi.

Nel caso in cui, per altre ragioni, sia necessario iniziare un trattamento antibiotico è opportuno impiegare farmaci di cui sia stata dimostrata l’efficacia sia nel trattamento delle rickettsiosi che delle borreliosi a cura del medico.

Questi  i consigli del dott. Stefano Sau, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pronto Soccorso dell’Ospedale San Francesco di Nuoro, per la corretta procedura da seguire nella malaugurata eventualità di puntura da una zecca.

S.Novellu

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