Barbagia: Tonara oasi “quasi” felice da valorizzare

Sonia

Barbagia: Tonara oasi “quasi” felice da valorizzare

martedì 04 Giugno 2013 - 23:27

Servono le misure previste per i territori svantaggiati

Il presidente di Confindustria Roberto Bornioli ha evidenziato in modo positivo il fatto che il territorio di Tonara rappresenti un’opportunità economica in questo momento di congiuntura negativa.

Con una decina di torronifici e circa un centinaio di addetti tra stabili e stagionali, il polo del torrone a Tonara è una fetta importante dell’economia di un territorio ricco di enormi potenzialità non adeguatamente valorizzate. Nel corso di una recente visita di Confindustria nelle imprese a Tonara, è emersa la presenza di imprenditori capaci e coraggiosi che negli ultimi anni hanno fatto investimenti importanti per dotarsi di impianti moderni in grado di garantire produzioni di altissima qualità senza rinunciare alla tradizione e alla genuinità del prodotto. Grazie alla capacità di diversificare il prodotto per andare incontro ai gusti e alle esigenze di novità dei consumatori, i torronifici di Tonara mantengono i livelli di produzione ed entrano a piccoli passi nei mercati esteri. Le difficoltà, però, sono tante: dal punto di vista logistico il territorio è inaccessibile, sul fatturato grava il rialzo continuo dei costi delle materie prime, i costi di trasporto sono fortemente penalizzanti, e anche la partecipazione a fiere – canale privilegiato per stringere rapporti commerciali con l’estero – è onerosa.

Queste imprese sono l’esempio virtuoso di un pezzo di Barbagia che resiste. Nelle zone interne della Sardegna centrale, infatti, c’è un sistema di piccole e micro imprese di qualità che, nonostante le fortissime difficoltà logistiche e gli alti costi di produzione, investe in innovazione tecnologica e tenta di competere nei mercati esteri. Le piccole imprese del turismo, dell’agroalimentare e del manifatturiero che operano nei territori compresi tra Barbagia, Mandrolisai, Gennargentu, Supramonte – nonostante l’isolamento – fanno impresa e producono ricchezza nel territorio.

È per questo che, sulla scia di quanto deciso per la Marmilla – che ha avuto 15 milioni di euro – e come di recente annunciato dal presidente Cappellacci per il Sarrabus, Confindustria chiede che anche quest’area – in gran parte fuori dalle misure per le Aree di crisi – possa beneficiare degli strumenti a sostegno dei Territori svantaggiati in base alla L.R. 3/2009, la stessa che ha previsto le Aree di crisi industriali. Su questo l’Associazione farà a breve una richiesta ufficiale alla Regione. Quale territorio in Sardegna può essere più svantaggiato di quest’area, priva di infrastrutture, con alti tassi di disoccupazione, scarsa competitività delle imprese e tassi di spopolamento e invecchiamento che crescono in modo costante tanto da aver assunto carattere strutturale. Delle circa 5mila imprese attive in BMGS (pari al 28% del totale imprese attive nella provincia di Nuoro), il 9,7 per cento è rappresentato da attività manifatturiere e solo il 4,7% da strutture turistiche.

Il rilancio dell’area dipende certamente anche da investimenti in infrastrutture, necessari per far uscire il territorio dall’isolamento: Confindustria propone che nel prossimo vertice in Sardegna con il ministro per le infrastrutture, Maurizio Lupi, si discuta anche di viabilità delle zone interne, per il cui sviluppo è necessaria una vera continuità territoriale.

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