Con l’approssimarsi dell’anniversario della morte dei giovani Francesco e Matteo Pintor, rispettivamente 24 e 17 anni, morti la mattina dello scorso Natale in un incidente avvenuto lungo la Statale 129, questa mattina, nell’aula magna dell’Istituto Fermi di Nuoro si è tenuto un incontro per ricordarne la triste storia e ribadire l’urgenza di risolvere i problemi di sicurezza della cosiddetta Strada della morte.
All’incontro ha partecipato, oltre ad alcuni rappresentanti del comitato studentesco #adessobasta, il sindaco di Orotelli Nannino Marteddu il quale, data l’enorme mole di traffico sopportata dalla Statale 129, ha ribadito la necessità di trasformarla da due in quattro corsie.
Subito dopo è intervenuto il sindaco di Nuoro Andrea Soddu il quale ha esordito con un aneddoto della propria storia familiare, ricordando uno zio paterno, prossimo al matrimonio, deceduto su quella strada nel 1963 mentre si recava a recapitare le partecipazioni di nozze.
«Non ci dobbiamo mai fermare, neanche davanti alle avversità. Dobbiamo sempre andare avanti» ha detto Soddu incalzato da Marteddu a una collaborazione fattiva per la messa in sicurezza della cosiddetta “Trasversale sarda”.
L’incontro è stato chiuso dall’avvocato Claudio Solinas, portavoce del comitato Trenitalia Nuorese, impegnato in prima persona nella battaglia per il collegamento del Capoluogo barbaricino, ancora servito dalle rotaie a scartamento ridotto gestite dall’ARST, alla rete ferroviaria nazionale di Trenitalia.
«Dopo quell’incidente non ho più percorso quella strada. È assurdo che servano due anni per avere un finanziamento e poi non si intervenga per mettere in sicurezza quel tratto stradale. La battaglia per la ferrovia e appena iniziata, ma sono certo che una rete ferroviaria efficiente sia determinante per una drastica riduzione dell’utilizzo dell’auto e quindi del rischio della vita nel percorrere qual tratto stradale».
© Tutti i diritti riservati