IsReal 2018. Nel penultimo giorno del festival si indaga sull’animo umano

Sonia

IsReal 2018. Nel penultimo giorno del festival si indaga sull’animo umano

sabato 05 Maggio 2018 - 11:12
IsReal 2018. Nel penultimo giorno del festival si indaga sull’animo umano

Isreal: un momento scherzoso fra Foffi, Mereu e Stellino

In anteprima mondiale Bel-79, di Olga Prusak, ritratto di Oleg

IsReal – Festival di cinema del reale – Sguardi sul mediterraneo – è un Festival giovane, internazionale e aperto a nuovi linguaggi. È cinema del reale perché dedicato all’arte del documentario, ossia a opere i cui elementi narrativi fondanti sono colti dalla realtà e non costruiti artificiosamente, come avviene comunemente nel cinema di finzione, detto anche cinema a soggetto.

Nel documentario la vicenda raccontata, gli ambienti dove si svolge e i personaggi che la interpretano sono reali. I nostri registi dunque basano narrazione e la drammaturgia del film sulla propria visione soggettiva della realtà osservata e sulla sua interpretazione. In questi giorni a IsReal si sono succedute opere straordinarie: ciascuna con la visione del mondo del proprio autore.

Un’immagine tratta da Bel 79

Sabato 5 maggio, alle ore 18, sarà mostrato in anteprima mondiale Bel-79, di Olga Prusak, ritratto di Oleg, reietto di una piccola città bielorussa, noto per il suo vagabondare per le strade con un piccolo trattore.

Un’indagine poetica sull’anima di un uomo i cui pensieri inquieti gli fanno varcare la linea demarcata dall’adeguatezza sociale per interrogarsi sulla perdita di unità con gli altri.

Una scena del film Caniba

Una scena del film Caniba

Sempre sabato, alle ore 22,30, un film terrificante: Caniba, di Verena Paravel, Lucien Castaing-Taylor, crudele ritratto del cannibale giapponese Issei Sagawa che, nel 1981, a Parigi, uccise la sua compagna di università e ne mangiò parte del cadavere. Tra saggio di criminologia e home movie deviante, un documento anti-sensazionalistico sull’antropologia.

Domenica 6 maggio, ultimo giorno di proiezioni, invece, spazio al cinema sardo. Cine Yagoua, di Chiara Andrich e Andrea Mura, è il punto d’arrivo di un progetto ambizioso: far rinascere la speranza in Africa attraverso l’immaginazione, portando in una cittadina al Nord del Cameroun laboratori e progetti cinematografici.

È sarda, presentata fuori concorso, anche un’altra opera, firmata da una donna: L’uomo con la lanterna di Francesca Lixi (ore 17)  la storia del bancario sardo Mario Garau, distaccato in Cina dal Credito Italiano per lavorare come funzionario della Italian Bank for China negli uffici di Tientsin e di Shanghai a metà degli anni ‘20.

Il Festival chiude domenica sera, con le ultime proiezioni (a partire dalle ore 19), la nomina dei vincitori e la cerimonia di premiazione.

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