L’impianto rifiuti di Tossilo viola l’Autorizzazione integrata ambientale. Zero Waste: “una cosa molto grave”

Sonia

L’impianto rifiuti di Tossilo viola l’Autorizzazione integrata ambientale. Zero Waste: “una cosa molto grave”

mercoledì 15 Novembre 2017 - 06:00
L’impianto rifiuti di Tossilo viola l’Autorizzazione integrata ambientale. Zero Waste: “una cosa molto grave”

Macomer, l'impianto di trattamento e smaltimento rifiuti di Tossilo (foto S.Novellu)

Piovono problemi sul Consorzio industriale di Macomer, che viola l’Autorizzazione integrata ambientale per l’impianto di trattamento e smaltimento rifiuti di Tossilo.

Il settore ambiente della Provincia di Nuoro ha diffidato la Tossilo SPA, di proprietà del Consorzio, “al rispetto delle prescrizioni” previste dalla normativa, ordinando “l’eliminazione delle situazioni di criticità rilevate”.

«Una cosa molto grave – commenta Franca Battelli, portavoce del comitato Zero Waste Sardegna – frutto di una gestione disordinata, senza responsabilità né controlli. A Macomer ci sono due problemi gravissimi e si chiamano discarica e inceneritore. Entrambi sono in mano alla Tossilo SPA. I cittadini sono preoccupati e la diffida appena arrivata conferma i loro timori».

Lunga è la lista delle inosservanze e delle prescrizioni arrivate sul tavolo del Consorzio industriale, a seguito della visita ispettiva condotta dal dipartimento ARPAS di Oristano nell’impianto macomerese.

Macomer, la zona industriale di Tossilo (foto S.Novellu)

Macomer, la zona industriale di Tossilo (foto S.Novellu)

I punti critici messi in luce riguardano quasi tutte fasi della lavorazione dei rifiuti, ad eccezione dell’inceneritore, fermo da quasi un anno. Nel quadro rientra anche la discarica di Monte Muradu, per la quale i tecnici dell’ARPAS hanno chiesto la chiusura.

Tra le irregolarità riscontrate nelle prescrizioni AIA: il superamento dei limiti emissivi e valori fuori norma di cadmio e rame per le acque reflue sottarrene; la permanenza in fossa di rifiuti talquali e sovalli per più di cinque giorni; la mancata areazione forzata della frazione organica e il mancato controllo della temperatura; l’assenza del piano di Dismissione e il Piano di ripristino ambientale della discarica di Monte Muradu, che dovrà essere pronto tra otto mesi; la mancanza di adeguate misure per la riduzione dei consumi idrici; .

Discarica che dovrà chiudere entro sei mesi e per la quale dovrà essere presentato, entro otto, il Piano di Dismissione e il Piano di ripristino ambientale.

Al mancato rispetto delle prescrizioni AIA vanno aggiunte altre problematiche riscontrate dall’ARPAS: si va dalle crepe nella pavimentazione alla mancata chiusura della discarica Monte Muradu, dalla presenza di erbacce e rifiuti nelle canalette alla cattiva gestione delle acque meteoriche.

Insomma, un quadro complesso, sul quale tengono accesi i riflettori anche i comitati cittadini.

«Zero Waste e Non bruciamoci il futuro – spiega Franca Batelli – sono attenti a tutte le questioni ambientali. L’impianto di trattamento e smaltimento rifiuti di Tossilo è una bomba ecologica. Sul mercato non ci risulta che sia mai arrivato neanche il compost, segno evidente che le cose non funzionino bene».

Zero Waste e Non bruciamoci il futuro, insieme all’Unione dei Comuni della Barbagia, hanno deciso nei giorni scorsi di ricorrere contro la sentenza, emessa dal Consiglio di Stato, che a luglio ha dato l’ok al contestato “nuovo” ‘inceneritore di Tossilo. Un altro ricorso al Tar è tutt’ora in piedi contro il Piano regionale dei rifiuti.

«Non abbassiamo la guardia – conclude la portavoce di Zero Waste – e continuamo a chiedere il sostegno di tutti i cittadini. Ci sono dei costi notevoli da sostenere e per autofinanziarci abbiamo avviato una raccolta fondi. A breve, inoltre, abbiamo in mente di organizzare iniziative pubbliche di sensibilizzazione».

Sabrina Fara

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