Nuoro. Detenuto evade dalla colonia agricola di Mamone

Salvatore

Nuoro. Detenuto evade dalla colonia agricola di Mamone

mercoledì 02 Agosto 2017 - 07:59
Nuoro. Detenuto evade dalla colonia agricola di Mamone

Polizia Penitenziaria (foto S.Novellu)

Villa: «Le colonie agricole non sono la discarica dell’amministrazione penitenziaria»

L’evasione risale a ieri mattina, martedì 01 agosto 2017, quando un detenuto non ha fatto ritorno nella struttura al termine dei lavori. Il fatto è avvenuto nella colonia agricola di Mamone e precisamente nella diramazione Santissima Annunziata.

Protagonista della vicenda  Mohamed Rezki, un detenuto di nazionalità marocchina, classe 1987, in carcere per falsificazione di documenti e atti, resistenza a pubblico ufficiale, possesso e spaccio di sostanze stupefacenti; gli rimanevano altri cinque anni da scontare.

Ieri mattina, come ogni giorno, i detenuti addetti alle varie lavorazioni sono stati inviati al lavoro e tra loro c’era anche Rezki che doveva svolgere la propria mansione come ortolano. Al ritorno dei detenuti lavoranti lui non c’era. La Polizia penitenziaria ha iniziato subito le normali operazioni di ricerca e contestualmente avviato le indagini.

«Purtroppo non è la prima volta che capita un’evasione dalla colonia – ha detto il segretario generale aggiunto Giovanni Villa; 2700 ettari dovrebbero essere controllati costantemente così come le squadre dei detenuti lavoranti che vengono inseriti al lavoro ma le poche risorse di uomini e mezzi non permette tutto ciò. Oggi a Mamone sono presenti circa 70 poliziotti su 124 della pianta organica ministeriale e come è facile dedurre è impensabile e impossibile controllare contemporaneamente tutti i detenuti che sono all’aperto. Non ci resta che attendere l’esito delle indagini in corso e delle contestuali ricerche che non sono mai state interrotte dalle 11 di ieri mattina. Ancor peggio ci risulta che l’evaso non avesse i requisiti in regola per l’invio in colonia e questo fa capire quanto il dap sia lontano anni luce e quanto non concentri l’attenzione sui nuovi progetti delle colonie agricole. Sarebbe meglio che la valutazione per il trasferimento dei detenuti nelle colonie venisse fatta nell’istituto di destinazione e non da quello di partenza, praticamente come si faceva prima. Le colonie agricole non sono strutture di contenimento per detenuti non meritevoli, non sono la discarica dell’amministrazione penitenziaria, non devono essere una via di fuga certificata».

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