Gavoi ricorda “Sa Die de Sa Sardinna” con lo storico Umberto Oppus

Sonia

Gavoi ricorda “Sa Die de Sa Sardinna” con lo storico Umberto Oppus

lunedì 24 Aprile 2017 - 16:19
Gavoi ricorda  “Sa Die de Sa Sardinna”  con lo storico Umberto Oppus

Lo storico Umberto Oppus

L’Amministrazione Comunale di Gavoi ricorda Sa die de sa Sardinna con un tuffo nella storia dell’isola e del paese barbaricino. Lo fa grazie alle opere di Umberto Oppus, ricercatore assiduo e infaticabile che, dopo essersi immerso negli archivi dell’allora Ducato di Mandas in Italia e Spagna, consultando migliaia  di documenti ha dato alle stampe diversi saggi che propongono un viaggio nella storia del ducato e una visione degli aspetti sociali, economici, comunitari legati ai rapporti con l’amministrazione della giustizia. Oppus si concentra, invece, in pagine dense di personaggi della nostra storia comune, nella rievocazione degli eventi svoltisi fra il XV e il XIX secolo. L’attenzione si sofferma sui crimini e sull’identità dei responsabili di fatti di sangue, furti, grassazioni, contese su proprietà, sconfinamenti di pascolo, di bardane rimaste celebri nei paesi del ducato. Numerose le informazioni e le indagini suggestive che riguardano Gavoi e i paesi della Barbagia di Ollolai. Uccisioni con lo schioppo o con rasoiate, vendette incrociate a fucilate e spietate bardane hanno lasciato una lunga scia di sangue nei secoli di vita del feudo. Ogni villa ha sperimentato la “ribellione” alle vessazioni o semplicemente azioni di criminalità comune e questo Umberto Oppus racconterà al pubblico nel nuovo appuntamento con la storia della Sardegna venerdì 28 Aprile alle 18,30  presso la Biblioteca Comunale di Gavoi.

«Anche quest’anno – afferma Enrico Mura, Assessore della Cultura e Identità – vogliamo ricordare Sa die de sa Sardinna scoprendo un altro spicchio della nostra storia, ampliando la conoscenza della nostra identità che crediamo possa divenire consapevolezza dell’essere sardi in un modo nuovo. Solo con radici solide – conclude Mura – si può, infatti, guardare a un futuro di progresso per le nostra comunità».

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