27 gennaio, Giornata della Memoria o degli smemorati

Sonia

27 gennaio, Giornata della Memoria o degli smemorati

venerdì 27 Gennaio 2017 - 08:15
27 gennaio, Giornata della Memoria o degli smemorati

Giornata della Memoria

Il Collettivo Comunista (Marxista Leninista) Nuorese a proposto della Giornata della Memoria

«In questa occasione non possiamo non riconoscere al Popolo Ebraico il contributo fornito in campo scientifico, economico politico culturale, Marx, Einstein, Chaplin, e coloro che sono stati dirigenti del movimento operaio come Rosental autore del Metodo Dialettico Marxista dell’Università di Mosca durante la 3° Internazionale Comunista, il quale ci teneva a definirsi Ebro-Comunista e Polizer (Romeno), Dirigente Comunista in Francia, autore di numerosi scritti filosofici, docente universitario di Parigi, perseguitato e fucilato dai nazisti con il capo di imputazione: COMUNISTA».

Esordisce così la nota firmata dal Collettivo Comunista (Marxista Leninista) Nuorese a proposto della Giornata della Memoria che si celebra oggi.

«Importante oggi – prosegue – è superare la ritualità, le iniziative di circostanza, perché forme di olocausto, sterminio, e persecuzioni razziali sono presenti a livello internazionale, come manifestazioni di xenofobia e razzismo,le troviamo anche in Italia non solo ad opera di elementi del centro destra, ma anche da parte di esponenti di altri partiti che reggono Amministrazioni locali, dove sono presenti i CPT, veri e propri lager per immigrati, gestiti anche dalle cooperative progressiste.

Non si tratta quindi solo di concetti che fanno parte della memoria storica.

Negli anni 80 circolava una pubblicazione curata da una casa editrice filo-nazista sulla difesa della razza ariana, che riprendeva concetti di Hitler, secondo i quali in Italia bisognava eliminare i meridionali, e in particolare i sardi i cui caratteri somatici erano più vicini alle sub-razze anziché agli ariani.

Il compagno Gramsci diceva “studiare il passato, per capire il presente guardare al futuro”. É proprio da questo concetto che oggi dobbiamo partire. Non si può in questa occasione avere una concezione unilaterale dell’olocausto, dei genocidi, senza pensare alla situazione del popolo palestinese: riteniamo doveroso citare alcuni stralci di una lettera aperta inviata a suo tempo all’allora presidente Napolitano, a firma di esponenti delle associazioni Ebrei contro la guerra e Stelle cadenti: “Noi, e le nostre famiglie, abbiamo memoria diretta di quella tragedia. Proprio per questo non ammettiamo che Israele, diventato stato nazionale, usi
nei riguardi dei palestinesi, di cui ha occupato la terra manu militari, metodi iniqui e oppressivi, peggiori dei ghetti e dei pogrom usati a suo tempo contro gli ebrei in Europa. Ogni sorta di persecuzione, angheria e crudeltà è attuata nei Territori palestinesi contro gli abitanti locali, a cui Israele confisca la terra. E ogni sorta di discriminazione contro i palestinesi che pure sono cittadini di Israele è usata nello stato ebraico”.

Si sarebbe potuto mostrare – conclude la nota – che la cultura internazionalista e universalista degli ebrei contribuiva a cambiare il mondo in senso ugualitario, antinazista, libero e democratico… le sue parole Sig. Presidente Napolitano, rischiano di portare acqua al mulino di chi affamando i palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza e costruendo il Muro in Cisgiordania, lavora a una nuova pulizia etnica, in nome della “sicurezza di Israele”».

IL COLLETTIVO COMUNISTA (marxista-leninista) di Nuoro.

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