Confindustria Sardegna Centrale: “senza scuola e Università non c’è futuro per le zone interne”

Sonia

Confindustria Sardegna Centrale: “senza scuola e Università non c’è futuro per le zone interne”

mercoledì 04 Gennaio 2017 - 15:51
Confindustria Sardegna Centrale: “senza scuola e Università non c’è futuro per le zone interne”

«Tutto il sistema scuola-istruzione-formazione delle zone interne della Sardegna centrale è sotto attacco. Dal dimensionamento scolastico provinciale, all’Istituto tecnico professionale di Macomer, all’Ailun di Nuoro, fino ai recenti gravissimi tagli delle risorse destinate all’Università nuorese. La riduzione continua dei finanziamenti porterà alla chiusura dei nostri presidi formativi che senza fondi adeguati non sono nelle condizioni di fare programmazione. E anno dopo anno, la situazione non fa che peggiorare. Tutto ciò è intollerabile«.

Lo denuncia il presidente di Confindustria Sardegna Centrale Roberto Bornioli che precisa.

«Questa situazione va anche a scapito delle imprese. Le ripercussioni sul sistema economico e produttivo sono enormi anche perché l’indebolimento e la chiusura dei centri di istruzione e formazione innesca un circuito negativo che penalizza le imprese. Da una parte, senza un adeguato sistema formativo, per le aziende è più difficile trovare giovani preparati e personale qualificato sul territorio. Dall’altra, la mancanza di scuole di qualità porta i giovani ad andarsene favorendo e incentivando quel processo di spopolamento già in atto».

«Senza le scuole e l’Università non c’è più futuro per le zone interne. Se si continua con queste politiche di tagli continui ai servizi, spopolamento e declino socio-economico diventeranno irreversibili per i nostri territori. Eppure ci viene continuamente detto che l’istruzione, la conoscenza e la lotta alla dispersione scolastica sono tra i punti cardine del programma di governo di questa Giunta regionale. Le scelte che si stanno facendo almeno per quanto riguarda il nostro territorio non stanno però andando in questa direzione. Per questo è fondamentale reagire».

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