Asl unica. A Nuoro un hub di alta specializzazione fra gli ospedali San Francesco e Zonchello

Sonia

Asl unica. A Nuoro un hub di alta specializzazione fra gli ospedali San Francesco e Zonchello

martedì 19 Luglio 2016 - 15:15
Asl unica. A Nuoro un hub di alta specializzazione fra gli ospedali San Francesco e Zonchello

Un'ambulanza davanti al Pronto Soccorso di Nuoro (foto S.Novellu)

Alla fine è stato scontro in aula tra gli schieramenti

Con l’avvio della discussione in Consiglio regionale della legge di riordino della sanità e, in particolare, dell’istituzione della Asl unica (Asur), si inizia a delineare la nuova geografia del servizio sanitario.

L’accordo all’interno del Centrosinistra è quasi fatto, mancano, però, alcuni dettagli che dovranno essere messi a punto fra oggi e domani quando, entro le ore 12, dovranno essere presentati gli emendamenti di sintesi.

Nel frattempo il Centrodestra affila le armi per la battaglia in Aula, con i Riformatori che hanno manifestato davanti al Consiglio regionale per chiedere l’Asl unica e perché la politica “non metta le mani” nella sanità.

Intanto il vertice di maggioranza, terminato ieri a tarda sera, ha messo dei punti fermi: la sede della Asur sarà Oristano, mentre a Sassari dovrebbe stabilirsi l’Areus, l’azienda per l’emergenza-urgenza che quindi non subirà una “diminutio” a dipartimento. Sempre a Sassari rimarrà in piedi l’azienda mista opedaliero universitaria, con l’altra Aou con sede a Cagliari che resterà affiancata alla maxi azienda ospedaliera Brotzu (che ingloba Microcitemico e Oncologico).

NUORO: Nel Capoluogo barbaricini sarà costituito un hub di alta specializzazione fra gli ospedali San Francesco e Zonchello. In maggioranza si discute ancora su come regolare gli ampi poteri del direttore generale dell’Asur, delle perequazioni territoriali e delle regole per valutare lo stesso manager.

«Se sarà una Asl unica vera la voteremo, se sarà un simulacro no – ha osservato il coordinatore dei Riformatori, Michele Cossa – deve essere quindi un’agenzia che gestisce il personale e gli acquisti ed è al servizio di chi eroga i servizi. Purtroppo le premesse non sono buone se l’attenzione è tutta per la distribuzione delle sedi amministrative – aggiunge – sembra che il centrosinistra punti così a salvare le proprie piccole nicchie di potere piuttosto che fare una riforma per salvare il sistema sanitario»

Alla fine è stato scontro tra gli schieramenti in Consiglio regionale.

Il presidente della commissione Sanità Raimondo Perra ha parlato di “un giorno importante”, sostenendo che «al di là dei conflitti, questa è una riforma coraggiosa richiesta e sollecitata dai cittadini i quali, sempre più numerosi, lamentano le inefficienze e i disagi del vecchio sistema. Non siamo stati eletti per conservare ciò che funziona male – ha chiarito l’esponente della maggioranza. Non è più tempo di indugiare, né di sperare che le cose si aggiustino da sole, è tempo di agire e di assumersi delle responsabilità. Riformare – ha ribadito – vuol dire cambiare ma è un percorso irto di ostacoli, quelli frapposti da chi vuole mantenere lo status quo per il timore di perdere ruoli e privilegi che nulla hanno a che vedere con la salute dei cittadini».

Non la pensa così il vice presidente della commissione, Marcello Orrù (Psd’Az): «Siamo di fronte a un disegno perseguito fin dall’inizio di questa legislatura – ha spiegato – che mira ad occupare, con celate manovre, i posti di comando e controllo nella totalità dei segmenti societari sardi. L’esecuzione dissimulata consiste nello scalzare, attraverso la ripetuta pratica dei colpi di mano, gli assetti dirigenziali preesistenti sostituendoli con la moda imperante dell’uomo solo al comando, costui utilizzato strumentalmente e sostituito, di volta in volta, quando rendasi necessario».

Se il vice presidente del gruppo Pd Roberto Deriu avanza perplessità sulla «possibilità che il direttore generale sia anche responsabile di un’azienda» nel momento di incorporare le diverse aziende nella Asl unica nel periodo transitorio, il vice capogruppo di Fi, Marco Tedde, punta il dito «sull’azione del presidente Pigliaru che, con minacce di dimissioni, avvertimenti pesanti, fa lavorare la maggioranza sotto la cappa grigia delle purghe».

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