1974: dal carcere, Graziano Mesina ordinò l’omicidio di Santino Gungui. Oggi il PM chiede l’ergastolo

Sonia

1974: dal carcere, Graziano Mesina ordinò l’omicidio di Santino Gungui. Oggi il PM chiede l’ergastolo

martedì 14 Giugno 2016 - 16:54

L’ex Primula rossa, intercettato sulla Porsche Cayenne durante l’inchiesta sul traffico di droga, avrebbe rivelato di aver agito per un debito insoluto

Ergastolo per Graziano Mesina. È la richiesta del pubblico ministero Giorgio Bocciarelli al termine della requisitoria davanti al Gup di Nuoro, Claudio Cozzella, in cui si celebra il processo per il delitto di Santino Gungui, avvenuto a Mamoiada 42 anni fa, la notte di Natale del 1974.

L’ex primula rossa del banditismo sardo è accusato di essere il mandante di “omicidio volontario premeditato”.

Il Pm ha ripercorso i punti salienti dell’indagine nata dall’inchiesta madre sull’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga che ha portato Mesina di nuovo in carcere nel giugno 2013. Bocciardelli si è soffermato in particolare sull’intercettazione ambientale registrata il 19 marzo 2012 all’interno della Porsche Cayenne in cui Mesina parla con il suo autista.

In quei minuti di conversazione secondo il magistrato ci sono le prove del coinvolgimento di Mesina nell’omicidio: l’ex latitante avrebbe commissionato dal carcere la morte di Santino Gungui, che all’epoca aveva 37 anni, ucciso da quattro colpi di fucile calibro 16. E lo avrebbe fatto perché Gungui non gli aveva restituito una somma frutto di traffici illeciti.

Questa mattina Mesina non era in aula.

Una richiesta di pena, quella dell’ergastolo, contestata dai difensori Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi, che avevano scelto il rito abbreviato e proprio per questo sarebbe dovuta partire al massimo dai 30 anni.

Il processo si sarebbe dovuto concludere tra oggi e domani dopo le arringhe dei difensori, che però hanno chiesto il rinvio per la concomitanza di udienze nel tribunale di Cagliari con l’altro procedimento a carico di Mesina sul traffico di droga. Il processo è stato dunque aggiornato al 25 ottobre. In quella data potrebbe arrivare anche la sentenza.

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