Judo: lo sport che unisce le diversità

Sonia

Judo: lo sport che unisce le diversità

martedì 24 Giugno 2014 - 16:15
Judo: lo sport che unisce le diversità

Conferenza stampa di presentazione Judo Kamp (©foto Cronache -Nuoresi)

Conferenza stampa di presentazione Judo Kamp (©foto Cornache -Nuoresi)

Conferenza stampa di presentazione Judo Kamp (©foto Cornache -Nuoresi)

Presentato il kamp estivo che coinvolgerà judoki provenienti da tutta Italia.

 Si è tenuta questa mattina alle 11,30 presso il CESP (centro etico sociale di formazione) a Nuoro, in località Prato sardo, la conferenza di presentazione della terza edizione del judo kamp.

Come spiegato inizialmente da Nanni Sale, presidente dell’associazione Progetto Farfalla, lo stage si svolgerà dal 23 al 29 giugno presso il monte Ortobene, nella casa vescovile di Solotti che ospiterà gli organizzatori, i direttori tecnici e tutti i partecipanti.

L’idea, tramite la pratica della disciplina sportiva, è quella di curare e porre in sintonia gli aspetti puramente tecnici e i valori umani e culturali che il judo trasmette agli allievi.

L’associazione Progetto Farfalla affiancata dal Judo Yama Harashi Nuoro, collaborando con il comune e le associazioni sportive del territorio, ha promosso un kamp integrato, dove la formazione fisico-tecnica degli judoka andrà di pari passo con l’insegnamento del rispetto, dell’impegno e dell’aiuto reciproco.

«L’idea è quella di unire normodotati e disabili, creando un rapporto di amicizia e collaborazione tra loro, dal momento che all’interno del tatami scompaiono tutte le differenze, ogni combattente si mette in gioco attraverso le proprie abilità» ha affermato Denis Braidotti (judoka italiano cintura nera sesto DAN, istruttore federale dal 2006).

Come sottolineato da Paolo Bianchesi (judoka tutt’ora in attività, facente parte della nazionale italiana e tecnico del gruppo sportivo dei carabinieri) l’ amicizia che nasce nel corso degli allenamenti e delle esercitazioni è la dimostrazione che ogni ragazzo offre il proprio contributo tramite l’entusiasmo, la crescita personale e l’intenzione di mettersi alla prova.

Significativa è stata la testimonianza offerta da Antonio Esposito, talento che ha ottenuto il primo posto nella categoria maschile ai mondiali junior di Lubiana, il quale ha definito un traguardo vedere i volti dei ragazzi orgogliosi e sorridenti per il proprio operato.

Successivamente sono intervenuti l’assessore ai servizi sociali Angioi e Sandro Floris, presidente del CONI di Nuoro.

Il primo ha posto al centro dell’attenzione la funzione della palestra come luogo di confronto, crescita e formazione di un sano stile di vita, il secondo ha fatto notare l’importanza di un ritorno agli antichi valori, dal momento che i ragazzi utilizzeranno il meno possibile gli apparecchi elettronici nel corso della settimana.

«Siamo tutti diversi, questo è il lato positivo, la diversità unisce» ha detto Tore Goddi (vicepresidente della polisportiva Hasterix) confermando il sensazionale lavoro di integrazione portato avanti dagli organizzatori.

Una sessantina saranno gli sportivi impegnati durante il kamp, con la partecipazione, a partire da Venerdì 27, della nazionale paralimpica guidata dal direttore tecnico Roberto Tamanti.

«Si tratta di un’esperienza unica, io amo lo sport e non riesco a vivere senza» con queste parole ha concluso Benedetta Spampinato,  non vedente primatista mondiale in apnea e neo campionessa italiana nella disciplina, che insegna come attraverso volontà e passione qualsiasi traguardo sia raggiungibile.

Graziano Bollas©Tutti i diritti riservati

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