Processo Dina Dore: parla l'amante di Rocca

Sonia

Processo Dina Dore: parla l'amante di Rocca

venerdì 24 Gennaio 2014 - 12:54
Processo Dina Dore: parla l'amante di Rocca

Processo per l'omicidio di Dina Dore (foto Cronache Nuoresi)

Processo per l'omicidio di Dina Dore (foto Cronache Nuoresi)

Un momento del processo per l’omicidio di Dina Dore (foto Cronache Nuoresi)

«La nostra era la storia tra una ragazzina e un uomo maturo»

L’amante di Rocca è stata ascoltata dalla Corte intorno alle undici di oggi.

Corporatura minuta e abito nero, tono tra il sicuro e l’imbarazzato: «la nostra, alla fine era diventata una relazione morbosa» questa la sintesi del racconto di Anna Guiso, giovane assistente dello studio dentistico, con quale Rocca aveva allacciato una relazione nel 2007, andata avanti, a fasi alterne fino al 2009.

Lui assiste alla deposizione con gli occhi bassi, senza incrociare lo sguardo della giovane.

Dopo l’omicidio di Dina Dore, il rapporto si era dapprima incrinato e i due si erano lasciati per qualche tempo; poi erano tornati insieme e la relazione di era fatta più seria ma problematica «lui continuava a mandava bigliettini e sms… appariva ovunque ci fossi io». Nell’agosto 2009 lei lascia il lavoro non tollerando più la morbosità dell’amante.

Quando il Pubblico Ministero chiede alla teste di definire meglio i contorni della sua storia con il marito di Dina Dore, lei (all’epoca dei fatti poco più che adolescente) ne parla come del «rapporto tra una ragazzina di 22 anni e un adulto» e poi descrive Rocca come «una persona che ha bisogno di aiuto».

A questo punto Mariano Delogu (avvocato di parte civile della famiglia Dore) esorta la Guiso a raccontare cosa Rocca dicesse della moglie, lei prima sostiene di non ricordare, lui la incalza ricordandole di sapere esattamente cosa dicesse e lei alla fine ammette «era contento della morte della moglie».

Nel corso della deposizione è stata da lei avvalorata la tesi della macchina nera, auto che Rocca ha raccontato di aver visto davanti all’abitazione di famiglia nei giorni antecedenti l’omicidio.

L’Uomo nero: il ritratto dell’assassino

Prima della Guiso è stata ascoltata anche la deposizione del giovane N. M. il ragazzino, oggi quattordicenne, che la sera del 26 marzo 2008, insieme alla propria mamma incrociò casualmente per le vie del centro storico di Gavoi l’assassino che fuggiva «con passo stanco ma veloce».

La sua descrizione è agghiacciante, un’immagine che chissà quante volte sarà comparsa come un incubo nelle sue notti: «un uomo con il viso e le mani nere».

Non si trattava però del mitico e temuto “Uomo nero“, spauracchio di tanti bambini, ma dell’assassino di Dina Dore.

©TUTTI I DIRITTI RISERVATI!

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi