Camion e trattori nel Nuorese: agricoltori e pastori chiedono diritti e dignità contro una politica europea fagocitante -VIDEO

Si estende al Nuorese la protesta degli agricoltori ai quali si è unito il Movimento Pastori Sardi. È durata circa tre ore la marcia di protesta dei trattori sulle statali 129 e 131, con rallentamenti e blocchi al traffico a singhiozzo.  Un corteo di una settantina di mezzi, scortati dalla Polizia Stradale, è partito dal bivio  di Bolotana per poi rientrare nel medesimo paese per fare il punto sulla istanze da portare a Roma e Bruxelles.  In generale le motivazioni della protesta sono nei confronti  delle politiche comunitarie, i vincoli dei protocolli di produzione svantaggiano il mondo agro pastorale rispetto agli operatori di altri paesi europei, con costi di produzione ormai superiori ai prezzi di ciò che producono. Gli agricoltori e pastori esprimono critiche sulle scelte dell’Unione Europea riguardo ai cibi sintetici, il ritardo nell’aggiornamento della Politica Agricola Comune (PAC) nell’erogazione dei premi di produzione. Al Governo centrale chiedono di mantenere le agevolazioni fiscali in favore degli imprenditori agricoli, certezze sull’esenzione dall’IRPEF per i redditi agricoli.

Manifestazione dei trattori sulla 131 (foto Nieddu)

«Ci sono tutte le rivendicazioni che riguardano il comparto a livello nazionale, ma anche le questioni specifiche che attengono alla Sardegna», spiega Roberto Congia, uno dei portavoce della protesta. Nel dettaglio, riassume l’allevatore Antonio Urrazza:  «Chiediamo l’inserimento del settore ovincaprino nell’eco-schema 1 al titolo due della nuova Pac, finora escluso. Si prevedono 45 euro a capo per i bovini e i suini e noi perderemo i finanziamenti per le pecore e le capre, la specie animale più allevata in Sardegna».

Manifestazione dei trattori sulla 131 (foto Nieddu)

Quanto al pacchetto fiscale, «la risposta del governo Meloni sull’esenzione Irpef fino ai redditi di 10mila euro inoltre non ci basta – attacca l’allevatore – chiediamo l’esenzione per tutte le aziende, l’abbassamento del prezzo dei carburanti e la rimodulazione delle leggi contro tutti i vincoli paesaggistici e naturalistici che ci impediscono di farci lavorare al meglio nelle nostre campagne».

F. Nieddu

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Franceschino Nieddu