Nuoro. Soddu e Cocco ai ferri corti: non cala la tensione tra i gruppi consiliari di Maggioranza

Sembrano non esserci segnali  di pace  all’interno della Maggioranza che vede una frattura importante da quando Italia in Comune (che ha un peso importante nelle dinamiche consiliari in quanto il suo leader Sebastian Cocco è presidente del Consiglio), Un’Altra Nuoro un Altra Sardegna e  Ripensiamo Nuoro hanno deciso di assumere il ruolo di dissidenti nei confronti di Soddu e della sua roccaforte rappresentata dal proprio gruppo e dal gruppo Misto.

Ormai è palese che Sebastian Cocco e Andrea Soddu appunto siano ai ferri corti. Il presidente Cocco in questa babele di attacchi scaturiti sopratutto dall’ultima seduta consiliare risponde come “si fa dai Sumeri in poi” come dice lui ossia attraverso la scrittura con la quale “rimane traccia dei fatti e degli eventi per cui è sufficiente leggere il resoconto contenuto nel verbale della seduta per accorgersi della infondatezza e della pretestuosiità delle contestazioni mosse e della conseguente richiesta di dimissioni mosse dal gruppo consiliare di Andrea Soddu”.
“La votazione sulle richieste di inversione dei punti all’ordine del giorno – sia di Melis che di Calia – era prevista dopo i numerosi incontri richiesti dai capigruppo per trovare un accordo. Ma i consiglieri del Gruppo Andrea Soddu sindaco e del Gruppo Misto si sono opposti alla prosecuzione dei lavori. Avranno avuto le loro buone ragioni, che non sta a me sindacare, ma non possono stravolgere i fatti. Chi mi accusa di partigianeria nulla ha eccepito quando in apertura di seduta, forzando il regolamento, ho consentito al sindaco e a quattro assessori di utilizzare oltre mezz’ora per rispondere a una interrogazione, in luogo dei cinque minuti previsti dalle norme.
Non si può pretendere l’imparzialità a sentimento e a convenienza. Sfugge spesso, comunque, un principio pacifico: il presidente del consiglio comunale garantisce l’ordinato svolgimento delle attività consiliari garantendo l’esercizio dei diritti di tutti i consiglieri (non solo quelli che lo.hanno eletto) ma, al contempo, non perdendo i diritti e le facoltà connaturate alla carica di consigliere comunale non può essere revocato o sfiduciato per ragioni politiche. Credo di avere dimostrato di sapere distinguere i due ruoli”.

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Sonia