Cala il sipario su IsReal 2023 che sancisce una vittoria tutta al femminile – VIDEO

LE VINCITRICI – È l’iraniana Naghmeh Abbasi ad aggiudicarsi il concorso internazionale di IsReal 2023 con Landscape suspended  (Iran, Canada, 2022, 26′) . “Un film di cui si avverte la necessità e che coniuga insieme felicemente diversi elementi: la geometria dello sguardo, l’intuizione poetica e il senso politico di fare cinema”, sono le motivazioni della giuria. Felicissima la regista trentacinquenne ha accolto in sala la notizia del premio alla conclusione di una lunga settimana che l’ha vista seguire i vari lavori sullo schermo e conoscere la città e la terra che la ospitava per la prima volta.

Il suo lavoro ha conquistato giuria (Chiara Andrich, Luciano Barisone e Filippo Ticozzi) e il pubblico molto numeroso sin dalla prima giornata. Il film focalizza lo sguardo su un interrogatorio della polizia sulle immagini video del monte Shaho, parte della catena dei monti Zagros in Iran, fa scattare molte domande e spiegazioni sul suo significato. Questo interrogatorio diventa allora un pretesto per condividere la storia di questa montagna e dei suoi abitanti nomadi, gli Havar Neshin, e il significato delle immagini mostrate. Landscape Suspended osserva la montagna Shaho da vicino e da lontano per creare un saggio visivo sul peso storico e sulla posta in gioco politica attuale che rappresenta suo malgrado.

IsReal 2023, un frame da Budapest Silo (foto S.Novellu)

Secondo posto per Budapest silo di Zsofia Paczolay, per “la capacità di scrivere il reale svelandone così l’essenza profonda e polisemica, fa di questo film una potente allegoria contemporanea in cui l’assurdo e il tenebroso partecipano a una inquietante quotidianità”. Menzione speciale per Paradise di Alexander Abatulov, “Per la grande capacità narrativa nel raccontare la lotta di una comunità contro la catastrofe del fuoco che brucia la taiga siberiana in una atmosfera apocalittica. Splendidamente girato il film è anche un monito per tutti noi sulle conseguenze del cambiamento climatico”.

La regista Monica Dovarch (foto S.Novellu)

Scenari sardi A vincere è la nuorese Monica Dovarch con il film Un pioniere del sottosuolo risultando la più votata dal pubblico in sala che ha seguito le diverse proiezioni.

LE IMMAGINI DELLA PREMIAZIONE, di Salvatore Novellu

Alla conclusione di questa ottava edizione il presidente dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico Stefano Lavra non ha nascosto la propria soddisfazione: «Per la scelta del ricco palinsesto con docu-film di alto profilo. L’apertura dell’ISRE all’esterno, valorizzando i territori ha portato tanta partecipazione e tanto dialogo. Abbiamo lanciato un segnale importante, amministratori e comunità si sentono protagonisti non solo gli “addetti ai lavori”. La strada è tracciata: La Sardegna al centro del Mediterraneo che si confronta e dialoga con tutti i continenti».

Sulla stessa linea d’onda anche il direttore artistico del festival Alessandro Stellino, alla guida della rassegna fin dalla prima edizione.

«IsReal si chiude con grande soddisfazione di tutti. I film in programma sono stati accolti calorosamente dal pubblico e dalle giurie. Ne fanno fede premi importanti dati a film liberi e coraggiosi girati da registe giovani, con l’idea di valorizzarne lo spirito e il percorso agli esordi. Sorprendente la partecipazione degli spettatori che hanno affollato in gran numero anche le proiezioni pomeridiane».

IsReal – Festival di Cinema del Reale è organizzato dall’ISRE, il cui Consiglio di amministrazione è composto dal presidente Stefano Lavra, dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu e da Giuseppe Dessena. La direzione generale dell’Istituto è affidata a Marcello Mele, la direzione del servizio tecnico scientifico a Marco Mulas.

IsReal 2023, Enrico Pau con L’ombra del fuoco (foto S.Novellu)

Applausi a scena aperta per Enrico Pau L’ombra del fuocoHa preceduto la cerimonia di premiazione la proiezione (prima visione sarda) del film, fuori concorso, L’ombra del fuoco di Enrico Pau (Italia, 2023, 64′). Il regista, presente in sala ha prima raccolto i lunghi applausi del pubblico poi ha raccontato la genesi di un lavoro (coproduzione dell’ISRE) raccontato con pathos e speranza. Un messaggio chiaro che si coglie nel paesaggio del Montiferru devastato dagli incendi, dove il film si mette in ascolto di fronte al miracolo della natura che rinasce: un ritratto collettivo di suoni, voci e resistenza.

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Sonia