Dal 13 al 18 dicembre è di scena IsReal: tra i protagonisti Michelangelo Frammartino

Dieci film per il Concorso internazionale (tra lunghi, medi e corti), cinque pellicole nella neonata sezione Scenari sardi, tre film fuori concorso e ancora quattro dedicati nell’omaggio dedicato a Michelangelo Frammartino, ospite di riguardo di questa edizione. Sono questi in sintesi i numeri di Isreal 2022 (13-18 dicembre 2022), appuntamento dell’Istituto superiore regionale etnografico giunto alla settima edizione dedicato al cinema del reale.

Presentazione di IsReal (foto S.Meloni)

Concorso internazionale. La sezione principale della manifestazione presenta un concorso, riservato a 10 film tra corti, medi e lunghi in grado di raccogliere il meglio di quanto prodotto in ambito internazionale nel campo documentario nell’ultimo anno, con particolare attenzione a opere prime e seconde e a tematiche di rilievo e d’attualità. Sono state privilegiate opere dall’approccio etnografico nel racconto di geografie umane e sociali, tradizioni comunitarie e trasformazioni locali e globali. I film sono stati selezionati grazie a un bando apposito e sulla base di quanto visto nel corso dei principali festival di ambito documentario a livello internazionale.

I premi della competizione verranno attribuiti ai vincitori da una giuria principale composta da esperti del settore (1°e 2° premio rispettivamente 3500 e 2000 euro), e da una giuria dei giovani composta da studenti universitari provenienti da varie facoltà dislocate su territorio nazionale (3° premio per 1000 euro).

Scenari sardi.  Data la natura dell’Ente promotore del festival con l’edizione 2022 si è istituita una nuova sezione dedicata a opere di natura documentaria realizzate su territorio sardo da registi/e locali e internazionali. Si è prestata particolare attenzione a corti, medi e lungometraggi capaci di offrire uno sguardo originale e innovativo sulla storia dell’isola di ieri e di oggi, per rileggerne il passato e illustrarne il presente agli occhi del cinema. Nella sezione sono state accolte opere di formati diversi e di ogni fattura tecnica e stilistica, realizzate a partire da materiali d’archivio e filmati di famiglia o filmate in prima persona con nuovi dispositivi di ripresa.

Ospite d’eccezione. Regista tra i più radicali e rilevanti emersi nel panorama internazionale negli ultimi 10 anni, Michelangelo Frammartino ha rivelato con le proprie opere uno sguardo unico e capace di attirare l’attenzione di festival di primo piano come Locarno, Venezia e Cannes. Dopo l’esordio indipendente con Il dono (2003), Le quattro volte (2010) l’ha rivelato a livello internazionale e Il buco (2021), presentato in concorso e vincitore del Premio speciale della giuria al Festival di Venezia, ha consacrato il talento di un autore unico all’interno del contesto nazionale ma tra i più ammirati dalle ultime generazioni di cineasti e cinefili. Sperimentatore entusiasta, Frammartino alterna corsi e seminari presso le scuole di cinema e le università a installazioni al MOMA di New York (Alberi, 2013). La sua opera parte sempre da una relazione “fisica” con un luogo, un ambiente la cui connotazione specifica va ben oltre il concetto di location per informare la natura stessa del film, scavando in profondità un nuovo solco per il “cinema del reale”.

 Mondo cane di Gualtiero Jacopetti. Personaggio scomodo, eccentrico, controcorrente, sadico e visionario, tacciato dalla critica di razzismo e fascismo, Gualtiero Jacopetti (1919-2011) è stato autore di documentari shock come Mondo cane (1962) e Africa addio (1966), capaci di anticipare e influenzare il cinema e la televisione moderna, un testimone d’eccezione della storia italiana dallo scoppio della Seconda guerra mondiale fino agli anni Settanta. Dopo aver collaborato alla realizzazione di Europa di notte di Blasetti, porta a termine l’idea di girare un film alla moda dei cinegiornali, un documentario sensazionalistico su avvenimenti curiosi che avrebbero sconvolto il pubblico: si tratta di Mondo cane (1962), incredibile successo al botteghino e di costume, seguito poi da Mondo cane 2 (1963), La donna nel mondo (1963), Africa addio (1966) e Addio zio Tom (1971), realizzati insieme a Franco Prosperi e in alcune occasioni con l’aiuto di Paolo Cavara. A 60 anni dall’uscita di Mondo cane, Isreal ripropone il film di uno dei cineasti più discussi del secolo scorso, anticipatore della spettacolarizzazione del reale, della mediatizzazione dello scandalo, capace di portare allo scoperto la profonda ambiguità di uno sguardo che si rivendica limpido ma si fa istanza colonizzatrice di pensieri e immaginari.

Fuori concorso e eventi speciali.  AI film presentati all’interno della competizione internazionale e di quella regionale fanno da corredo alcune proiezioni di opere presentate Fuori Concorso, in qualità di Eventi Speciali. Lo scopo è quello di arricchire il programma con opere dedicate a temi di grande richiamo e orientate verso una più ampia fruizione da parte del pubblico generalista.

«Il racconto del reale proposto da IsReal nei suoi primi 7 anni di vita è insieme il racconto e l’indagine di luoghi e tradizioni, comunità e popoli, ma anche di trasformazioni e cambiamenti. È lo sguardo su un mondo che cambia a velocità impreviste ma anche sul persistere di usi e costumi in anfratti remoti dei continenti che sfidano e mettono in discussione la globalizzazione, così come su conflitti e guerre che solo il documentario è in grado di testimoniare in tempo “reale”. Anche per questa edizione del 2022 proponiamo un panorama ricco di opere coinvolgenti e coraggiose, realizzate da registe e registi provenienti da tutto il mondo e in grado di rappresentare il meglio di quanto prodotto in ambito documentario a livello internazionale. Insieme ad esse, il doveroso omaggio che tributiamo a uno dei più importanti cineasti dei nostri tempi, Michelangelo Frammartino, ospite a Nuoro nei giorni del festival per presentare al pubblico il proprio lavoro. In un programma ricco di eventi speciali, come il primo film realizzato dal Premio Nobel per la Letteratura Annie Ernaux, nella nuova sezione Scenari sardi trovano spazio anche opere in grado di raccontare il territorio sardo con originalità e personalità, realizzate dai talenti più interessanti della nostra isola», ha commentato il direttore artistico Alessandro Stellino nel presentare la rassegna.

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Sonia