Nuoro. Aumento tariffe asili nido. Monito delle mamme agli amministratori: “Ritirate quella delibera”

Da una parte l’assessore ai Servizi Sociali Fausta Moroni dice che l’aumento delle tariffe è stato necessario per scongiurare la chiusura di qualche struttura, a causa delle maggiorazioni dei costi del servizio. Sostenute dalla Minoranza, dall’altra le mamme chiedono l’annullamento della delibera che ha sancito l’aumento delle rete degli asili nido nuoresi.

Questo in sintesi quanto emerso nel corso della commissione straordinaria dei Servizi sociali tenutasi questo pomeriggio al Centro polifunzionale di via Trieste, sul tema scottante dell’aumento in questione, portato alla ribalta dall’interrogazione presentata nei giorni scorsi dal consigliere sardista Viviana Brau (APPROFONDISCI).

Sostanzialmente un figlio piccolo al nido, a una famiglia costerà oltre 450 euro al mese ma la Moroni sostiene che tale importo è interamente coperto dai bonus erogati dalla Regione e dall’INPS. Le mammecostituitesi in un comitato spontaneo presieduto da Sara Guiso, nel corso dell’incontro di questo pomeriggio sono insorte in primis perché, nonostante secondo la Moroni il bonus regionale sia gestito mensilmente dal Comune, quello dell’INPS non viene erogato con regolarità per cui le famiglie devono anticipare ogni mese almeno 200 euro, cifra che in tanti non possono sostenere. Oltre a questo c’è il timore che se i due bonus venissero a mancare le famiglie dovrebbero sborsare di tasca la nuova tariffa.

Le mamme, inoltre, hanno chiesto spiegazioni del perché, se la commissione servizi sociali aveva proposto l’aumento il 25 gennaio e la delibera è stata approvata il 10 febbraio, la decisione sia stata comunicata alle famiglie solo di recente, ovvero a iscrizione già avvenuta.

La Moroni ha proposto che la retta sia pagata quando le famiglie ricevono concretamente il bonus; in alternativa, come già detto in commissione, qualora uno dei due bonus venisse a mancare le rette non saranno aumentate. Ha ribadito, poi, che se oggi si è tenuta la Commissione straordinaria è per cercare di trovare una soluzione condivisa.

A quel punto si sono succeduti diversi interventi di consiglieri facenti pare e non della Commissione:

«Se è vero come è vero che i fondi della RAS entrano a far parte delle casse comunali, è altrettanto vero che gli stessi fondi non vengono erogati per sopperire alle carenze nel bilancio dell’amministrazione con l’aumento delle rette degli asili, ma per garantire il servizio dovuto alle famiglie» ha detto il consigliere di Forza Italia Angelo Arcadu.

«Il bonus della regione non serve a coprire gli aumenti delle rette del comune di Nuoro ma ad aiutare le famiglie riducendo i costi di accesso al servizio» ha aggiunto Pierluigi Saiu (Lega).

Secondo Natascia Demurtas (PD), l’errore principale è stato quello di comunicare gli aumenti alle famiglie a iscrizioni avvenute. «In ogni caso, gli aumenti, anche se significano un miglioramento dei servizi non possono pesare sulle famiglie per cui chiedo un tavolo tecnico per approfondire tutte le problematiche e trovare soluzioni condivise».

Viviana Brau (PSd’Az) ha sottolineato che l’assessore Moroni non ha mai coinvolto i comitati degli asili nido previsti dal regolamento comunale.

Il consigliere Francesco Guccini,  ha chiesto che a conclusione dell’incontro venisse stilato un documento che raccolga le istanze più urgenti riferite dai genitori: rivedere le tariffe in relazione alle fasce ISEE e che la  Giunta faccia un passo indietro ritirando la delibera e ascoltando i genitori già oberate da una crisi economica senza precedenti.

Il consigliere comunale Lisetta Bidoni che da sempre si distingue per la sua sensibilità  e battaglie per le tematiche sociali sottolinea che: «la proposta della giunta Soddu finalizzata  ad incamerare risorse INPS e RAS manca  di una visione organica in grado di dare le giuste  risposte a sostegno della genitorialita’ e della maternità. La delibera va annullata e riscritta  rivedendo i costi, rimodulando le fasce di contribuzione ,   tenendo conto delle giuste osservazioni e delle legittime richieste delle famiglie».

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Sonia