Zelensky ha inoltre annunciato che l’Ucraina sta istituendo una legione straniera “internazionale” per tutti i volontari provenienti dall’estero che vorranno arruolarsi per difendere la sovranità e integrità ucraina. «Questa sarà la prova chiave del vostro sostegno al nostro Paese», ha detto il capo dello Stato ucraino. Le forze ucraine hanno abbattuto inoltre un missile da crociera, lanciato contro Kiev da un bombardiere strategico russo Tu-22 dal territorio della Bielorussia, secondo quanto riferito dalle autorità della città. Intanto il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha fatto appello agli stranieri a “unirsi” nel combattere come parte della Legione internazionale a difesa dell’Ucraina. «Insieme abbiamo sconfitto Hitler, e sconfiggeremo anche Putin», ha affermato Kuleba su Twitter.
A Kiev in ogni caso la situazione sarebbe «completamente sotto il controllo dall’Esercito ucraino» ha riferito Mykola Povoroznyk, il vicesindaco di Kiev, secondo cui la situazione è serena. Nella notte ci sono stati diversi scontri notturni con gruppi di sabotaggio, ha affermato ancora il vice sindaco della capitale dove resta in vigore il coprifuoco che terminerà alle ore 8 del mattino di lunedì 28 febbraio. In questo momento è vietata la circolazione con i propri mezzi, a eccezione di quelli muniti di permessi speciali.
Sul piano negoziale, la Russia ha fatto sapere di essere pronta a trattare con Kiev. Il Cremlino ha reso noto che una delegazione russa è arrivata a Gomel, in Bielorussia, per i negoziati con l’Ucraina. La delegazione è composta da rappresentanti del ministero degli Esteri, del ministero della Difesa e di altre agenzie oltre che dell’amministrazione presidenziale. Da parte sua Zelensky ha risposto che l’Ucraina rimane aperta a colloqui in altre capitali che non stanno mostrando un approccio aggressivo nei confronti del suo Paese. Tra queste Varsavia, Budapest e Istanbul, che possono essere i luoghi più adatti per tenere dei colloqui ma non Minsk, la capitale della Bielorussia. Zelensky ha aggiunto che i negoziati a Minsk “sarebbero stati possibili” se la Russia non avesse attaccato l’Ucraina proprio dal territorio bielorusso, come denunciato dalle autorità di Kiev.
