Ucraina, Draghi in Parlamento: “Pronti 1400 militari italiani, ulteriori 2000 disponibili”

«L’Italia condanna con assoluta fermezza l’invasione, che giudichiamo inaccettabile», ha affermato il presidente del Consiglio. L’attacco è una gravissima violazione della sovranità di uno stato libero e democratico, dei trattati internazionali, e dei più fondamentali valori europei.

Voglio esprimere ancora una volta la solidarietà del popolo e del Governo italiano alla popolazione ucraina e al Presidente Zelensky. Il ritorno della guerra in Europa non può essere tollerato. L’Italia ha reagito subito, e ha convocato già nella mattinata di ieri al Ministero degli Affari Esteri l’Ambasciatore della Federazione Russa. Abbiamo richiamato Mosca a cessare l’offensiva, a ritirare le forze in modo incondizionato, e abbiamo ribadito il pieno sostegno italiano all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina. Per quanto riguarda le sanzioni, «l’Italia è perfettamente in linea con gli altri Paesi dell’Unione europea, primi tra tutti Francia e Germania e Le misure sono state coordinate insieme ai nostri partner del G7, con i quali condividiamo pienamente strategia e obiettivi», ha aggiunto il premier. La priorità oggi «deve essere rafforzare la sicurezza del nostro continente e applicare la massima pressione sulla Russia perché ritiri le truppe e ritorni al tavolo dei negoziati», ha continuato Draghi. In questi giorni, «l’Unione europea ha dato prova della sua determinazione e compattezza. Siamo pronti a misure ancora più dure se queste non dovessero dimostrarsi sufficienti», ha aggiunto. Ieri «ho partecipato a un Consiglio europeo straordinario, a cui ha preso parte anche il presidente Zelensky. È stato un momento veramente drammatico quello della connessione con il presidente Zelensky. E’ nascosto in qualche parte di Kiev», ha detto il presidente del Consiglio. Zelensky, ha aggiunto il premier, «ha detto che lui non ha più tempo, che l’Ucraina non ha più tempo, che lui e la sua famiglia sono l’obiettivo delle forze di invasione russa. È stato un momento drammatico che ha colpito tutti i partecipanti al Consiglio europeo». Draghi ha quindi reso noto che «stamattina prima di venire qua, mi ha cercato prima di venire qua, abbiamo fissato un appuntamento telefonico, per le 9:30, ma non è stato possibile poi fare la telefonata perché il presidente Zelensky non era più disponibile».

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Sonia