Green pass: Il Governo lavora per estenderlo obbligatoriamente in diversi settori

Il governo lavora all’estensione dell’obbligo del green pass, il certificato verde che attesta l’immunità, la guarigione o la negatività al Covid-19. Se dal 6 agosto è richiesto per ristoranti e bar al chiuso, mostre, spettacoli, palestre e piscine, concorsi e ora anche per viaggiare su treni, aerei e navi e per insegnanti e studenti universitari, l’esecutivo punta ad allargare la platea per arrivare così all’80 per cento della popolazione vaccinata entro ottobre. La cabina di regia, che in un primo momento era stata ipotizzata per la metà di questa settimana, non è stata ancora convocata e potrebbe tenersi la prossima. Nel nuovo decreto l’obbligo dovrebbe essere esteso ai dipendenti pubblici ma anche a tutti coloro che lavorano nel privato e che si trovano a contatto con gli utenti, come ad esempio nella ristorazione.

Intanto alla Camera prosegue l’iter per l’approvazione del primo decreto sul green pass, quello pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 23 luglio. Ieri in Aula si è conclusa la discussione generale e l’esame del provvedimento riprenderà oggi alle 12. Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione tra i capigruppo di maggioranza e il ministro per i Rapporti con il parlamento Federico D’Incà sul prosieguo dei lavori. E, durante Il confronto, la Lega ha ribadito la richiesta di non porre la questione di fiducia sul testo. “Chiederò al governo di non mettere la fiducia – ha spiegato Matteo Salvini dopo aver riunito la segreteria federale del suo partito -. Ci sono 50 emendamenti, noi ne abbiamo presentati cinque. Non c’è alcuna volontà di fare ostruzionismo”.

Nel frattempo si registrano alcune novità sul fronte sindacale. Se per il green pass nelle aziende ormai è questione solo di giorni, i sindacati, dopo le resistenze delle settimane scorse, sono d’accordo a patto però che sia introdotto con un decreto, che si chiarisca bene che il costo dei tamponi non ricadrà sui lavoratori non vaccinati e che non ci siano licenziamenti. Ieri sera i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri hanno incontrato prima il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e poi quello di Confapi, Maurizio Casasco. Poco prima Landini, invece, aveva varcato anche il portone di palazzo Chigi, per un colloquio con il premier Mario Draghi.

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Sonia