Stupro. Intercettati: Ciro Grillo e i tre amici preoccupati per video e foto in chat

A fine agosto 2019, oltre un mese dopo la denuncia per il presunto stupro, Ciro Grillo e i suoi tre amici vengono convocati nella caserma di Quarto a Genova per il sequestro dei telefoni cellulari.

I quattro vengono fatti accomodare in una saletta dove sono piazzate alcune microspie che captano i loro discorsi. Poche frasi dalle quali trasparirebbe la preoccupazione sui video girati e le foto scattate quella notte e su quanto scritto nelle chat con gli amici. Nei giorni precedenti Ciro Grillo, Emanuele Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia avevano avuto fitti scambi di messaggi.

Nelle conversazioni intercettate si parla di “tre vs 1″. In un altro scambio tra Lauria e Capitta si palesa la consapevolezza che quella serata sta diventando un guaio per loro: «Ho paura che quella ci ha denunciato”, dicono.

I quattro hanno sempre detto che la studentessa era consenziente. Una versione ribadita da Ciro ancora lunedì scorso davanti ai carabinieri di Genova, dove ha anche detto che quello nelle foto oscene, fatte mentre l’amica della studentessa dormiva, “non ero io”.

Poco prima della scadenza dei 20 giorni tra l’avviso di chiusura indagini e la richiesta di rinvio a giudizio i legali dei quattro (gli avvocati Sandro Vaccaro, Enrico Grillo, Gennaro Velle, Romano Raimondo, Ernesto Monteverde e Mariano Mameli) hanno chiesto alla procura di Tempio di sentire David Enrique Byo Obando, il norvegese di 21 anni, che la studentessa aveva accusato di stupro l’anno prima. I PM non lo hanno però sentito e potrebbe a questo punto essere chiamato a testimoniare nel corso dell’eventuale processo.

Share
Published by
Salvatore