Femminicidio di Romina Meloni: il perito evidenzia “Sini era capace di intendere e di volere”

«Ettore Sini era pienamente capace di intendere e di volere quando ha commesso il fatto».  Lo ha stabilito il neuropsichiatra Paolo Milia, oggi a Sassari  in occasione del processo in Corte d’assise d’appello nei confronti de 51enne ex agente penitenziario di Ozieri, condannato all’ergastolo nel gennaio 2020 dal tribunale di Nuoro per l’omicidio dell’ex compagna Romina Meloni avvenuto a Nuoro il 31 marzo 2019, e per il tentato omicidio di Gabriele Fois, compagno della vittima ferito gravemente (APPROFONDISCI).

Il professionista è stato incaricato dalla Corte d’Assise di appello di Sassari presieduta dalla giudice Maria Teresa Lupinu, di valutare le capacità psichiche di Sini al momento della tragedia.

E lo ha fatto su richiesta avanzata dai difensori dell’agente penitenziario, Lorenzo Soro e Pasquale Ramazzotti. Con la richiesta della perizia i due legali puntavano ad una attenuazione della pena. Oggi in aula il professionista ha motivato le sue conclusioni illustrando il contenuto della relazione.

Assente l’imputato, detenuto nel carcere di Bancali. La presidente Lupinu ha quindi calendarizzato le date delle discussioni: il 25 giugno toccherà alla procuratrice generale Roberta Pischedda e alle parti civili: Mario Silvestro Pittalis per Gabriele Fois, Bruno Conti e Orlando Ugone per i familiari di Romina Meloni. Il 9 luglio mentre le eventuali repliche e la lettura del dispositivo della sentenza sono state fissate per il 16 luglio.

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Sonia