Caso Grillo. La ragazza racconta i dettagli della violenza: “Stuprata sette volte con l’appellativo di cagna”

I verbali dell’interrogatorio della studentessa di Milano, S.J., che accusa il figlio di Beppe Grillo di averla violentata, insieme ad altri suoi 3 amici: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria in una casa a Cala di Volpe, in Sardegna, nel luglio del 2019, sono pubblicati oggi su ‘La Verità’, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro. La giovane italo norvegese, nella stazione dei carabinieri di Milano di Porta Garibaldi, ha raccontato la sua versione a due marescialle, Cristina Solomita e Camilla Ciccaglione di quanto era avvenuto 9 giorni prima, nella notte tra il 16 e il 17 luglio, e la sua deposizione viene videoregistrata.

I dettagli resi noti dalla ragazza sono molto crudi. Dopo un primo tentativo di violenza da parte di Corsiglia, che lei sarebbe riuscita a respingere, ce ne sarebbe stato un altro, stavolta consumato, al quale sarebbe seguita poi una vera e propria violenza di gruppo, mentre lei veniva costretta a bere super alcolici. Un racconto dell’orrore che, si sottolinea, nell’articolo in cui viene riprodotto il verbale, è documentato solo in parte dai video girati con i telefonini dai presunti violentatori. Alle due carabiniere la ragazza descrive anche cosa successe dopo il suo ritorno a casa e il malessere provato per quella terribile notte e di quando alla fine decise di confidare tutto alla madre

«Mi hanno fatto bere la vodka, afferrandomi per il collo. Poi mi hanno portata nel letto e mi hanno stuprata. Mi tenevano ferma su un letto e chiamandomi cagna,  mi penetravano a turno, dicendosi dai ora tocca a me, per sei o sette volte» Questo è uno dei passaggi cruenti dei verbali riportato dai giornali nazionali.

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  • Ha fatto bene a denunciare i responsabili della violenza da lei subita, credevano di passarla liscia se colpevoli? pena esemplare perché e stata umiliata anche con quella parola

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Sonia