Forum per la Rinascita di Macomer: “L’Amministrazione Comunale si disinteressa del suo patrimonio archeologico”

«L’Amministrazione Comunale di Macomer non sembra mostrare interesse verso il patrimonio archeologico e la possibilità che questo serva allo sviluppo della Sardegna, e quindi della zona, in termini di turismo e cultura». Questa in sintesi l’accusa che il “Forum per la Rinascita di Macomer” rivolge alla giunta attuale in un comunicato stampa recentemente diffuso. E per convalidare la sua tesi il Forum spiega che, invece, da molti anni, in Sardegna è in atto una iniziativa per la valorizzazione della civiltà nuragica attraverso il riconoscimento come patrimonio dell’UNESCO. Questo atto, sempre secondo il Forum, costituirebbe un importante passo per la valorizzazione dell’immenso numero di nuraghi, tombe, betili, fonti e altri, patrimonio del quale la nostra regione dispone in grande quantità, ma in decadimento.

Il riconoscimento dell’UNESCO sarebbe fondamentale non solo per la valorizzazione della civiltà nuragica in termini di sviluppo economico, ma anche per la formulazione di un piano di sicurezza e riscoperta dei monumenti, con un inevitabile impiego di risorse economiche e conseguente sviluppo dell’occupazione.

Sul tema esiste, sempre secondo il Forum, un ordine del giorno della Regione, in sintonia con le Università, già firmata da numerosi comuni, ma si registra, su questo tema, il silenzio di un Comune, quello di Macomer, che non è secondo a nessuno in quanto a patrimonio sul periodo. Il documento del Forum prosegue ricordando che, oltretutto, da 20 anni, la Regione, tramite un finanziamento, ha consentito a Macomer la valorizzazione di siti come Santa Barbara, Tamuli, Filigosa e Succuronis.

Purtroppo, continua, le amministrazioni successive non sono state capaci di dare continuità a questo primo intervento e il museo archeologico è chiuso, nonostante potesse essere aperto 10 anni fa e, ancora, niente è stato fatto per i progetti esecutivi, che giacciono da 15 anni, per la valorizzazione della vallata de S’Adde e la muraglia di Pedra Oddetta.

Pier Gavino Vacca

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Salvatore