Nuoro. Positivo al Covid denuncia: “Sono prigioniero a casa da 35 giorni e nessuna istituzione si è fatta sentire”

Positivo al Covid, da 35 giorni è prigioniero in casa propria in attesa che le istituzioni si facciano sentire e gli forniscano informazioni su come deve procedere.

Il protagonista della vicenda è un 25enne residente a Nuoro che denuncia: «La mia è l’ennesima storia di ordinaria follia in tempi di Covid a Nuoro. Mi rivolgo a voi nella speranza che mi aiutiate a uscire da questa situazione divenuta ormai insostenibile» – racconta il giovane.

IL FATTO: «Tutto ha inizio il 4 novembre scorso quando, dopo il contatto con un positivo, mi sono messo in quarantena fiduciaria con tutta la mia famiglia». Il 9 novembre «dopo la segnalazione del mio caso all’USCA, non essendosi fatta sentire nessuna delle autorità preposte, di mia iniziativa, vado a fare un tampone antigenico a pagamento, per sapere almeno di che morte devo morire».

Arriva il referto: positivo lui e la famiglia, e inizia un calvario che rischia di incidere anche in modo pesante sulla condizione economica di tutti loro.

«Sono dipendente in un’azienda privata e mia mamma è una commerciante; io rischio di perdere il lavoro se le cose non si sbloccano e così mia mamma, che rischia di chiudere l’attività. Il 17 novembre, dopo quasi dieci giorni, ancora tutto tace. Esasperato, grazie ad alcune conoscenze, riesco a fare un tampone molecolare all’USCA. Risulto ancora positivo, aspetto invano la chiamata dall’igiene pubblica che mai arriverà, nonostante le continue e ripetute telefonate ai vari di numeri indicati dall’ATS per l’emergenza pandemia».

«I miei genitori, nel frattempo, si sono mossi anche loro per effettuare il test molecolare in attesa di una prenotazione ufficiale. Il 24 novembre, dopo un’estenuante e vana attesa, anche loro si recano senza prenotazione al drive in dell’ospedale dove chiedono e riescono per miracolo a essere sottoposti a tampone e ovviamente risultano positivi».

Dopo il 24 novembre, per la famiglia arriva un’altra segnalazione e dopo un mese, la prima e unica chiamata “ufficiale” dall’igiene pubblica che prenota per il 4 dicembre al drive un altro tampone.

«Oggi, 9 dicembre – conclude il giovane sconsolato – sono arrivati ufficialmente gli esiti, io e mia mamma risultiamo ancora positivi senza sintomi mentre mio fratello si è negativizzato». Adesso inizierà un altro giro e un’altra corsa per capire quali procedure il ragazzo e la  propria famiglia devono seguire.

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Sonia