Covid. “A Natale la politica non abbassi di nuovo la guardia, ospedali sovraccarichi”

Sonia

Covid. “A Natale la politica non abbassi di nuovo la guardia, ospedali sovraccarichi”

venerdì 27 Novembre 2020 - 18:39
Covid. “A Natale la politica non abbassi di nuovo la guardia, ospedali sovraccarichi”

La politica “non allenti ancora una volta la guardia”, per non ripetere gli errori fatti la scorsa estate: in vista delle festività natalizie le misure in atto “non vanno ammorbidite” perchè se è vero che l’epidemia sta rallentando, è anche vero che gli ospedali sono ancora “sovraccarichi’ .

È un appello forte quello che i sindacati medici lanciano unitariamente attraverso l’Intersindacale medica, avvertendo che in questo momento sottovalutare i rischi sarebbe pericolosissimo. I dati “mostrano segnali di rallentamento della crescita dell’epidemia da SarsCov2, tuttavia le condizioni di sovraccarico del sistema ospedaliero, con occupazione delle Terapie Intensive e aree COVID particolarmente elevata, impongono di non allentare le misure restrittive. Ricordiamo che nell’ultima settimana si sono contati oltre 200mila nuovi casi e 4.980 decessi mentre i ricoveri con sintomi sono attualmente più di 34mila”, avverte l’Intersindacale della Dirigenza Medica, Sanitaria e Veterinaria. Il personale sanitario, “impegnato quotidianamente , 7 giorni su 7, di giorno e di notte, nella lotta contro la pandemia da Sars-CoV-2, si trova ad affrontare criticità di ogni tipo dovute al sovraffollamento degli ospedali, che con la seconda ondata interessa tutta la penisola. Ogni allentamento delle restrizioni – affermano unitariamente le sigle dei camici bianchi – potrebbe, quindi, mettere a rischio tanto la vita dei pazienti affetti da COVID-19 quanto la salute dei pazienti con altre patologie, la cui prevenzione e cura rischia di essere per la seconda volta sacrificata a causa di una generale sottovalutazione del rischio della ripresa pandemica, sulla quale i medici e i dirigenti sanitari avevano lanciato tutti gli allarmi possibili già durante l’estate”.

Per la seconda volta gli operatori della sanità pubblica, denunciano, “sono costretti a ulteriori sacrifici anche a rischio della salute personale, oltre che ad affrontare una situazione di costante super lavoro”. Quindi, un richiamo diretto ai decisori politici: “Chiediamo al Parlamento, al Governo e alle Regioni di ascoltare le decine e decine di migliaia di colleghi che da mesi lavorano senza tregua nell’emergenza territoriale e negli ospedali, amareggiati per il dibattito in corso su riaperture che, sotto le pur comprensibili esigenze dell’economia, celano sottovalutazioni del rischio di una ripresa della pandemia che potrebbe sommarsi nei prossimi mesi alla diffusione stagionale dell’influenza”.

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