Lockdown a Ovodda. Il sindaco: “non potevo fare diversamente, troppi i positivi al Covid”

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Lockdown a Ovodda. Il sindaco: “non potevo fare diversamente, troppi i positivi al Covid”

sabato 21 Novembre 2020 - 19:54
Lockdown a Ovodda. Il sindaco: “non potevo fare diversamente, troppi i positivi al Covid”

Uno scorcio di Ovodda

Aumentano i paesi in lockdown nel Nuorese. Dopo Silanus, Orani e Oliena, solo per citare gli ultimi in ordine di tempo, anche Ovodda sceglie di chiudere tutto da oggi e fino all’8 dicembre.

“È questa un’ordinanza che mai e poi mai avrei immaginato di firmare. È però di vitale importanza metterla in pratica. Ho firmato un’ordinanza che vieta tutte le occasioni di socializzazione e le ritualità, anche più sacre, che scandiscono il tempo della vita individuale e collettiva dei membri della comunità”.

Scrive così in una nota il sindaco di Ovodda Cristina Sedda dopo aver emesso un’ordinanza con la quale ha decretato il lockdown nel suo paese.

I positivi al Covid – prosegue Sedda – hanno superato il livello di guardia e non vengono più comunicati perché, essendo saltato il sistema sanitario di tracciamento dei positivi e delle quarantena, non tornano i conti tra i dati comunicati al comune da parte dell’ATS e le persone che mi chiamano per comunicarmi la loro condizione. Sono tanti, troppi, per una comunità come la nostra ed è per questa ragione che sono stata costretta a chiudere tutte le attività che possono creare assembramenti nella speranza di bloccare l’onda di contagio. Confido nel buon senso dei cittadini nel rispettare l’ordinanza, senza cercare scappatoie o sotterfugi per aggirarla. Vi ricordo che è sempre più necessario attenersi rigorosamente a tutte le norme di protezione individuale: mascherine e distanziamento sociale e disinfezione delle mani. Vi invito a non sottovalutare queste pratiche e vi ricordo ancora che queste diventano ancora più importanti al chiuso, sopratutto nei negozi. Il rispetto delle regole di protezione individuale (DISTANZIAMENTO, MASCHERINE E DISINFETTANTE) e indispensabile per proteggersi ed è indice di rispetto per chi ci sta vicino”.

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