Comunali 2020. In Sardegna, voto da casa per positivi al Covid solo Nuoro

I Comuni sardi chiamati alle urne il 25 e 26 ottobre sono 156, ma solo a Nuoro gli elettori positivi al Covid-19, in quarantena o in isolamento fiduciario potranno votare da casa.

L’ufficio elettorale della Regione è infatti molto chiaro: per queste persone – attualmente quelle in isolamento sono 2.879 – il voto domiciliare è consentito solo se vivono in un Comune dove è presente un Covid Hospital. E l’unico dei 156 è proprio il capoluogo barbaricino.

È tutto scritto in una lettera firmata da Sergio Loddo, direttore del servizio statistica elettorale che fa capo alla presidenza della Regione, e indirizzata ai sindaci e responsabili degli uffici elettorali dei Comuni della Sardegna, ai servizi elettorali delle Prefetture, alla direzione generale dell’ATS, al presidente della Corte d’Appello.

Solo Nuoro, dunque. E questo sta scatenando le proteste dei sindaci dei piccoli centri, dove è stata presentata una sola lista e si è obbligati a raggiungere il quorum. «A parte Nuoro, nel resto della Sardegna i positivi e i cittadini in quarantena non possono votare, concorrere alla democrazia, al raggiungimento del quorum», denuncia il presidente dell’ANCI Emiliano Deiana.

Nei piccoli Comuni poi la differenza tra i candidati si misura spesso per una manciata di voti. In questo caso il numero di positivi in isolamento sarà determinate sull’esito finale della consultazione. Il deputato cinque stelle Mario Perantoni ha subito segnalato l’anomalia alla ministra dell’Interno Lamorgese, definendo quella dell’ufficio elettorale «una comunicazione priva di qualsivoglia riferimento normativo, assolutamente illegittima, lesiva dei diritti costituzionalmente garantiti: sarebbero centinaia i cittadini privati del proprio diritto all’esercizio dell’elettorato attivo con conseguente sfalsamento del risultato elettorale».

Anche la consigliera regionale pentastellata, Desirè Manca, è intervenuta con un’interrogazione dove ricorda che «Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge».

Ora la palla passa alla Regione che dovrà tenere conto anche di un ordine del giorno dell’opposizione approvato pochi giorni fa in Aula in cui si invita il presidente della Giunta e l’assessore degli Enti locali a prevedere subito tutti i modelli organizzativi necessari per consentire a chi ne facesse richiesta di esprimere il voto domiciliare.

Ma il tempo stringe: per questo il consigliere del Pd Roberto Deriu ha depositato un’interpellanza sulla “mancata organizzazione” del servizio per garantire alle persone in isolamento domiciliare il diritto di voto nelle prossime elezioni del 25 e 26 ottobre.

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Salvatore