Test obbligatori in Sardegna: Solinas “il ricorso atto arrogante contro un governatore che vuole tutelare la salute dei sardi e dei turisti”

Sonia

Test obbligatori in Sardegna: Solinas “il ricorso atto arrogante contro un governatore che vuole tutelare la salute dei sardi e dei turisti”

mercoledì 16 Settembre 2020 - 12:25
Test obbligatori in Sardegna: Solinas “il ricorso atto arrogante contro un governatore che vuole tutelare la salute dei sardi e dei turisti”

Christian Solinas e Giuseppe Conte

«Ogni atto del presidente della Regione finalizzato a contrastare la diffusione del virus nel corso di questa emergenza sanitaria in Sardegna è stato adottato nell’esclusivo intento di garantire la piena tutela della salute pubblica, dei sardi e dei turisti. Nei mesi precedenti abbiamo lottato per affermare, nel rispetto della legalità e della legittimità, il diritto a salvaguardare la nostra Isola, preservando il risultato raggiunto di azzeramento della circolazione virale, ma il Governo ha opposto alle nostre legittime richieste ostacoli e dinieghi ingiustificati» Lo afferma il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, in seguito all’impugnazione da parte del Governo dell’ordinanza da lui firmata nei giorni scorsi che prevede test per i passeggeri in entrata nell’Isola. «Abbiamo sempre rivendicato la nostra autonomia, proponendo però, in ossequio al principio di leale collaborazione – prosegue Solinas – modelli di controllo da estendere all’intero territorio nazionale, nell’alveo delle migliori pratiche internazionali, da attuare in piena coerenza con le disposizioni di legge e le norme costituzionali».

«La scelta del ricorso conferma un atteggiamento arrogante e propagandistico che mira a soverchiare l’autonomia speciale e contrastare sul piano ideologico e non sostanziale l’azione di governo di una Regione – sottolinea ancora il governatore sardo – evidentemente non allineata, posto che misure decisamente più discriminatorie nei confronti dei sardi sono state adottate da Lazio, Campania e Puglia senza che il Governo dicesse niente o facesse ricorso. Difenderemo in tutte le sedi le nostre ragioni, perché dinanzi al tribunale della nostra coscienza non si possa dire d’aver lasciato nulla d’intentato per contenere la nuova diffusione del virus e tutelare la salute del Popolo Sardo. Altri, è evidente, dovranno certamente assumersi tutte le responsabilità del caso».

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